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Il mattatoio di Sassoferrato

Riflettori accesi su una efficiente realtà produttiva che nel corso degli anni è sopravvissuta grazie alla volontà e all’impegno delle Amministrazioni comunali che si sono succedute alla guida cittadina

Il mattatoio comunale di Sassoferrato

SASSOFERRATO – Una delle attività produttive legate al territorio delle nostre zone è rappresentata dal mattatoio comunale di Sassoferrato. Si tratta di un’attività storica, una piccola, ma efficiente realtà produttiva che nel corso degli anni è sopravvissuta grazie alla volontà e all’impegno delle Amministrazioni comunali che si sono succedute alla guida cittadina, costantemente interessate a mantenere tale presidio nel proprio territorio.

«Il nostro mattatoio – osserva al riguardo l’assessore comunale alle attività produttive Paolo Stefanelli – ha integrato l’attività tradizionale con la lavorazione dei selvatici derivanti dagli abbattimenti selettivi del Parco Gola della Rossa e di Frasassi e nel 1999 ha acquisito il riconoscimento come “Centro Lavorazione Selvaggina”. Negli anni 2009-2010 la struttura ha subito una ristrutturazione sostanziale ottenendo il riconoscimento “CE” sia per la lavorazione degli ungulati, sia come centro di lavorazione selvaggina. Tutto ciò è stato possibile grazie alla sinergia d’intenti attuata tra vari enti, in particolare Amministrazione comunale, Provinciale e Unione montana. Tale sinergia – aggiunge l’assessore – ha consentito di ottenere diversi vantaggi: rapporto diretto tra macellaio e allevatore, (la macelleria della tradizione); tracciabilità garantita (dal capo alla tavola); promozione del benessere animale, ovvero minore stress da trasporto in quanto gli animali provengono principalmente dagli allevamenti dei comuni di Sassoferrato, Fabriano, Genga, Arcevia, Pergola e centri limitrofi».

Questa, in cifre, l’attività svolta nell’ultimo triennio (2014-2016), la cui gestione è curata dalla Cooperativa “Efedra”, presieduta da Americo Santoni: lavorazione di 1.120 capi bovini, 1.109 ovi-caprini e1.114 cinghiali.

«Si tratta di piccoli numeri rispetto a quelli realizzati da impianti di tipo industriale – osserva ancora Stefanelli – ma si è raggiunto appieno l’obiettivo di partenza, dato che la struttura è tarata per soddisfare l’esigenza degli allevamenti locali e, soprattutto, è riuscita a sostenere i costi di gestione. Infatti, negli ultimi venti anni, a causa della crisi del comparto zootecnico, si è assistito ad una sensibile riduzione degli impianti di macellazione, dovuta principalmente al forte calo di allevamenti e dall’aumento dell’incidenza dei costi fissi di gestione, che sono costanti e non derivanti dall’attività praticata dai mattatoi».

Obiettivi raggiunti in questo settore anche per l’assessore ai lavori pubblici Sauro Santoni, il quale spiega: «Negli ultimi periodi abbiamo cercato di potenziare il mattatoio attraverso interventi di miglioria e di opere finalizzate ad adeguare la struttura alle normative vigenti in materia igienico-sanitaria. Desidero inoltre congratularmi per l’efficienza gestionale della Cooperativa “Efedra”».

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