Attualità

Il futuro del fiume Giano irrompe nella campagna elettorale

In attesa del sesto probabile candidato a sindaco, il comitato di cittadini che si batte da tempo per la valorizzazione del corso d'acqua cittadino ha proposto un confronto pubblico sull'argomento

Il fiume Giano a Fabriano

FABRIANO – Il futuro del fiume Giano e la sua valorizzazione irrompe sulla scena politica cittadina. Il comitato di cittadini che da anni si batte per riportare il fiume che attraversa la città al suo antico splendore ha proposto a tutti i candidati a sindaco di poter organizzare un confronto su questo tema. E tutti si sono dimostrati propensi ad accettare la sfida. Dunque, non resta che calendarizzarlo una volta che tutti i contendenti saranno in campo.
E via via il quadro tende a farsi sempre più definitivo. Ad oggi, in rigoroso ordine alfabetico, sono cinque i candidati ufficiali: Vinicio Arteconi per Fabriano diversa democratica progressista, Giovanni Balducci per il Pd, Crescenzo Papale per il Pcl, Gabriele Santarelli per il M5S e Vincenzo Scattolini per Lega-FdI-Dc. Ma sembra che il sesto candidato possa essere in rampa di lancio. Si parla con insistenza, infatti, di una lista civica di area centrodestra, con molti spruzzi di rosa, nel senso che ci saranno molte candidate nella lista declinate al femminile. Si parla di almeno dieci. Il movimento civico dovrebbe rifarsi al Giano e alla sua valorizzazione e il candidato a sindaco potrebbe essere Silvano D’Innocenzo. Mancano ancora le conferme ufficiali, ma una serie di indizi che vanno in questa direzione.
Al momento, i candidati a sindaco che si sono presentati ufficialmente sono Stati Balducci, Papale e Santarelli. Giovedì 30 marzo alle 18, nella sede della Dc, toccherà a Vincenzo Scattolini. Mentre per la prima settimana di aprile sarà il turno di Vinicio Arteconi.

E proprio a destra, sulla questione del Giano c’è da registrare la nota di Fratelli d’Italia. «Solo a Fabriano, in tempi oscuri, mantenuti tali da una mentalità retrograda, si poteva pensare di tombare quanto ciò di più rappresentativo abbiamo in città. La nostra cittadina, nasce e si sviluppa grazie alle acque del Giano che diventa parte essenziale della vita stessa del piccolo borgo che via via si espande nel tempo. Il simbolo stesso della città tutta: il ponte dell’Aera, presente nello stemma cittadino, insieme al fabbro che batte il ferro su di esso, chiuso sotto tonnellate di cemento come tutto il tratto del fiume che attraversa il centro abitato. Finalmente, dopo anni di proteste portate avanti civilmente, ma pertinacemente, la politica alla guida della città ha iniziato ad aggiustare il tiro, ma facendolo, come solito, in malo modo. Si arriva così a spendere miseramente denaro pubblico costruendo qualcosa che non è qualificante, bensì estremamente pacchiano ed inutile. Scoprire il Giano per creare dei muri che di fatto ne nascondono il corso, ricoprendo gli stessi di marmo bianco, che nulla ha a che vedere con l’architettura del centro storico e con il Cor-Ten, che altro non è che un acciaio resistente alla corrosione, sicuramente costoso, ma che di fatto fa pensare al ferro arrugginito. Tutto ciò è, a nostro avviso, estremamente inadeguato per una città che deve innanzitutto essere accogliente. Fratelli d’Italia Fabriano, rappresentata dal candidato sindaco Vincenzo Scattolini, si impegna, in caso di vittoria alle prossime elezioni, ad una consultazione popolare per decidere quale dovrà essere il futuro del nostro fiume e del nostro centro storico, pertanto nel caso in cui venga data l’indicazione di togliere il marmo e il Cor-Ten ci impegneremo sin da ora affinché ciò avvenga», assicurano da FdI.

«Fabriano ha bisogno di rinascere e per far ciò ha bisogno di attingere linfa dalle sue radici ed è ora che il ponte dell’Aera, considerato dal Vasari un capolavoro, attribuendo l’ampliamento dello stesso al grande architetto Bernardo Rossellino, venga ridato alla luce, grazie ad un restauro senza se e senza ma. Questo – si conclude la nota – deve essere il fulcro della rinascita, perché si ripartirà da qui: da quel fluire incessante di acque e di vite che hanno reso già grande nel tempo la nostra città».

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