Attualità

Il comitato territoriale di Confindustria fra passato, presente e futuro

Il presidente, Morgan Clementi, ha illustrato quanto è stato fatto in questi anni e ha proposto le linee guida per gli amministratori di Fabriano nei prossimi cinque anni

Federica Capriotti, Morgan Clementi e Renato Sorci

FABRIANO – Più infrastrutture, essere maggiormente attrattivi e un’Amministrazione comunale più collaborativa e propositiva. Magari anche abbassando la pressione fiscale comunale. Sono queste alcune delle richieste che il comitato territoriale fabrianese di Confindustria Ancona, presieduto da Morgan Clementi, avanza a chiunque arriverà ad amministrare la città durante la conferenza stampa di questa mattina, 6 marzo.

Secondo gli industriali fabrianesi, la città ha ancora grandi potenzialità, «gli imprenditori e le aziende sono pronte alle continue sfide che i mercati propongono ed hanno continuato ad investire nella città e nel comprensorio progettando e realizzando un percorso di attività che hanno tuttora un filo conduttore fondato su due grandi obiettivi: potenziare le loro conoscenze e la loro formazione, consci che per contribuire a far crescere un territorio anche la loro crescita diventasse un elemento cardine; costruire progetti nuovi non solo per lo sviluppo delle proprie aziende ma di un intero territorio».

Un primo segnale importante lo ha dato l’indagine Orizzonte Fabriano 2, svolta attraverso il contributo della Fondazione Carifac e con il coinvolgimento di aziende industriali, artigianali e commerciali, che ha rappresentato, sul tema della conoscenza&formazione, uno stimolo forte ed un momento di presa di coscienza.
«Abbiamo capito che, prima di ogni forma di progettualità, all’interno delle aziende, era fondamentale conoscere il quadro delle professionalità e dei fabbisogni di competenze per i propri collaboratori. Ma non bastava, bisognava mettersi in gioco personalmente, puntando a creare un maggiore senso di appartenenza a una comunità all’interno della quale l’imprenditore gioca, da sempre, un ruolo fondamentale.

Sono così partiti i programmi di formazione di Missione Impresa e Missione Impresa 2, frequentati in buona parte da giovani imprenditori e portati avanti con il fondamentale supporto della Fondazione Aristide Merloni. Si è voluto, inizialmente, stimolare l’arricchimento del profilo imprenditoriale per avere maggiore sicurezza nelle situazioni di responsabilità e decisione, attraverso tecniche manageriali avanzate, per poi prendere consapevolezza dell’importanza strategica della comunicazione digitale, attraverso un corretto uso dei suoi strumenti. Il ruolo dell’imprenditore, come attore di grande rilievo nel territorio fabrianese, viene quindi costantemente aggiornato. La prossima tappa sarà quella riguardante la relazione interpersonale ed inizierà proprio oggi con il Progetto “Comunichiamo…ci” che vedrà tre incontri per perfezionare le tecniche di comunicazione».

Morgan Clementi

Gli imprenditori del Comitato territoriale, sin dalla fine del 2013, hanno iniziato a verificare nuove possibilità per far crescere l’area del Fabrianese. «Dopo un confronto con le altre forze economiche e l’approvazione da parte di tutte le Amministrazioni locali dell’iniziativa, si sono fissati i termini per un Protocollo d’Intesa tra le categorie degli Industriali, degli Artigiani e dei Commercianti, denominato Fabriano Fabbrica Etica Diffusa. Il successivo confronto tra alcune aziende di maggiori dimensioni, con mercati rivolti particolarmente verso l’estero, con altre piccole e medie, che si è voluto chiamare “Smonta la Crisi” per dare un messaggio forte al nostro territorio, ha permesso anche di ragionare su quei temi che si ritiene siano i principali per una fattiva applicazione di tutto ciò che possa portare a condividere e valorizzare le conoscenze e competenze per stimolare e sviluppare nuove opportunità; iniziare ad impostare processi innovativi e di crescita in modo congiunto, attivando se possibile sistemi di filiera; puntare a risolvere le problematiche inerenti le politiche di approvvigionamento delle aziende del territorio su alcuni prodotti reperibili con difficoltà o con scarsa competitività. Queste sono le basi su cui il Protocollo d’Intesa, portato all’attenzione della Regione Marche, si auspica potrà essere foriero di ulteriori finanziamenti sul territorio fabrianese in tempi ragionevolmente brevi».

Morgan Clementi riserva l’ultima parte del suo discorso sul bilancio delle attività svolte e/o in itinere al ruolo della politica e dell’Amministrazione comunale, con annessi suggerimenti.
«Noi non facciamo campagna elettorale, ma all’Amministrazione spetta il compito di redigere ed attuare un programma di governo che rappresenti la sintesi coerente dei bisogni sociali emergenti collocando tra le priorità di azione gli obiettivi della fascia produttiva e attiva. In questo contesto appare evidente come il ruolo del sindaco visto come il primo responsabile della politica dell’amministrazione, sia di fondamentale importanza. Difatti, la molteplicità degli attori, la pluralità degli interessi in gioco, necessitano di un regista unico che, legittimato dal territorio, sia in grado di fare sintesi delle diverse istanze, ricomporle e tradurle in scelte operative per l’interesse comune. Per questo la sensibilità di un sindaco nei confronti del proprio territorio deve andare oltre la quotidianità e proiettarsi, con il necessario spirito propositivo e con indubbia capacità decisionale, su progetti di più ampio respiro che superino anche i limiti territoriali comunali e non solo. L’Amministrazione fabrianese sembra impegnata ormai da tempo a motivare l’assenza di strategia con la mancanza di finanziamenti. Ma questo non si giustifica perché ormai occorre ragionare con un ottica più collaborativa e di fusione dei territori. Solo così si potrà parlare in termini concreti di progetti allargati e fattibili in tempi ragionevolmente brevi», prosegue Clementi.

In proposito potrebbero essere rimodulati i tributi locali «che rappresentano un eccessivo peso economico sulle aziende. Oggi la Tari, rimane la più iniqua tassa per un imprenditore, che, di fatto, paga per un servizio che non gli viene fornito. Anche le stesse infrastrutture viarie, sempre di fondamentale importanza per questa area montana, e quelle telematiche, che gran parte dei Comuni sembrano ignorare nonostante la redazione di un nuovo Piano Telematico da parte della Regione, potrebbero diventare un tema fortemente supportato da un contesto di aggregazione tra comuni. Questi temi continuano ad essere centrali per qualunque prossima Amministrazione. È indubbio – conclude Clementi – che il nuovo sindaco dovrà porsi nelle condizioni di proseguire l’azione che gli imprenditori attraverso il comitato hanno avviato, anticipando così i bisogni delle imprese e mantenendo un atteggiamento proattivo verso la soluzione dei problemi».

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