Ancona-Osimo

I dubbi sul “nuovo” centro storico

Per l'associazione Futura, la delimitazione dell'area indicata dal Comune di Falconara presenta «alcune dimenticanze gravi che andrebbero sanate»

Chiesa Sant'Antonio (Foto: Comune di Falconara Marittima)

FALCONARA – In questi giorni il Comune ha avviato l’iter per il riconoscimento di centro storico dell’area cittadina, in passato chiamata “Marina” e oggi più conosciuta come centro, sviluppatasi attorno alla stazione ferroviaria a partire dai primi anni dell’Unità d’Italia. Per l’associazione Futura, la delimitazione dell’area in questione presenta «alcune dimenticanze gravi che andrebbero sanate».  

«Nonostante gli scempi edilizi del passato – scrive  in una nota l’associazione – con palazzoni sorti alla rinfusa, l’area ha una sua connotazione storica e diversi edifici di pregio (la stazione, Palazzo Bianchi, il Centro Pergoli, le piazze, alcune case private) che vanno riconosciuti e conservati. Purtroppo non sono state comprese la chiesa di Sant’Antonio e la vicina biblioteca francescana e picena, luogo quest’ultimo che conserva oltre 20mila volumi, i più antichi risalenti anche al XIII secolo, generando una nicchia turistica fatta di studiosi da tutto il mondo (in particolare la filologia antica). Uno scrigno ricco di tesori che non può non far parte del centro storico.

Inoltre non sono stati compresi gli edifici scolastici che oggi ospitano la scuola Leopardi e l’asilo Peter Pan, davanti a piazza Gramsci, difesi una decina di anni fa dai cittadini che si erano opposti al progetto scellerato di ricavarvi appartamenti. Il vincolo storico terrebbe lontani altri ipotetici futuri malintenzionati».

Sono invece stati compresi i palazzoni della Galleria (isolato via Trieste/via Bixio/via Leopardi), costruiti dopo la chiusura della Fornace «senza il minimo rispetto dell’architettura limitrofa preesistente. Si capisce la difficoltà di zigzagare tra un palazzo e l’altro ma non vorremmo che per questi casi, il riconoscimento di centro storico, vincolasse a tempo indeterminato edifici dalla discutibile estetica».

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