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La guerra vista da qui: i racconti di tre ucraini che vivono nel pesarese. Le interviste

Da quattro giorni il cielo sopra Kiev esplode. Ecco conflitto raccontato da chi vive il dramma della sua terra ferita lontano da casa: «L’Ucraina non si arrenderà»

Soldato russo riprende una batteria di missili in azione

PESARO – Soldati russi che si riprendono con lo smartphone mentre alle loro spalle batterie di lancia razzi sputano fuoco. La telecamera di una vettura in movimento filma in diretta i colpi di mitragliatrice che la sfiorano facendo schizzare i pezzi di asfalto. Da un cellulare viene immortalato un elicottero russo in panne negli attimi prima che precedono lo schianto. È la guerra ai tempi dei social.

Il cielo notturno di Kiev illuminato dai bombardamenti
Il cielo notturno di Kiev illuminato dai bombardamenti

Da quattro giorni il cielo sopra Kiev è costantemente illuminato dai bagliori delle esplosioni: nella capitale ucraina, che non si arrende all’attacco delle forze russe, continuano i combattimenti. La guerra più anacronistica di sempre, grazie ai moderni media, è seguita costantemente in diretta sui social: un’arma a doppio taglio per gli ucraini che vivono lontano da casa che non possono fare a meno di vedere a presa diretta l’orrore che sta imperversando nel paese di origine. Abbiamo chiesto di raccontarci quanto sta accadendo a tre ucraini che vivono nella provincia di Pesaro.

«Quello che è successo è inaccettabile; nel 2022 un paese ne invade un altro nel cuore dell’Europa e nessuno fa niente. Tante chiacchiere ma la verità è che l’Ucraina è lasciata sola – ci racconta V.R., studente 16enne che ha trascorso solo i suoi primi anni di vita a Kiev, prima di trasferirsi nel fanese. Il legame con la sua terra natia è comunque fortissimo – i social sono pervasi da scene di guerra: come può accadere una cosa del genere in Europa, nel 2022?».

Larysa Lohuin
Larysa Lohuin

«Vivo in Italia da 3 anni con mia figlia e mio marito è italiano. In Ucraina ho tanti parenti e amici – ci racconta Larysa Lohion, 42 anni di Pesaro -. Ora i miei genitori, nipoti, mio fratello e tutti i miei parenti vivono nel terrore e non sanno se ci sarà un domani, siamo tutti molto preoccupati per loro, preoccupati per il nostro popolo ucraino, per i nostri figli, per il nostro paese, per le nostre terre. Tutti hanno paura, ma tutto il popolo ucraino si è radunato contro questa guerra.

Il nostro esercito ucraino sta combattendo quello russo che ha fatto un passo verso il nostro paese. Il popolo ucraino ha uno spirito forte e il nostro Presidente insieme ad altra gente si sta difendendo. La nostra gente si aiuta a vicenda con tutto ciò che è necessario e gli ucraini che abitano in Italia cercano di aiutare sia con il supporto morale che quello materiale. Il nostro presidente chiede alla NATO di proteggere l’Ucraina e il popolo ucraino da Putin… L’Ucraina è stata e sarà uno stato libero».

Elicottero russo in fiamme
Elicottero russo in fiamme

«Non dormo da giorni, mi sveglio alle 4 di notte e vivo incollata al telefonino per vedere gli sviluppi – ci riferisce M.K, badante ucraina 55enne che vive ad Urbino da oltre 10 anni – a casa ho lasciato due figlie e tre nipoti. Mi dicono che sono al sicuro e che devo stare tranquilla ma è impossibile: mi sembra di star vivendo dentro ad un incubo; quando mi sveglio da quelle poche ore di sonno mi dico “Il mio paese è in guerra”, mi sembra un pensiero irreale, un incubo che si avvera. Difficile da qua capire esattamente quali siano gli sviluppi. Sul telefonino arrivano continuamente video e foto orribili ma è difficile capire quale piega stiano prendendo gli eventi, quanto tutto questo durerà: di sicuro l’Ucraina non si arrenderà».

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