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Guardia medica a Vallefoglia Gabicce-Gradara e Mondavio: Pd e M5S contro la Regione:

Da quasi due mesi le postazioni di Vallefoglia, Gabicce-Gradara e Mondavio sono chiuse, Cagli ha un terzo dei turni «Un autogol dire che si riparte dopo la pandemia»

Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità

PESARO – Caos Guardia Medica, le reazioni politiche non si fanno attendere. Da quasi due mesi le postazioni di Vallefoglia e Gabicce-Gradara e Mondavio sono completamente chiuse mentre Cagli ha solo un terzo dei turni di copertura.
La consigliera Pd Micaela Vitri attacca l’assessore. «Ho chiesto quali soluzioni si intende adottare per ripristinare definitivamente il servizio di continuità assistenziale emergenza-urgenza nelle postazioni di Vallefoglia, Gabicce-Gradara, Mondavio e Cagli? Saltamartini ha risposto di attendere la fine della pandemia. Esprimo  tutta la mia delusione. Non è stato fatto nulla per risolvere il problema, nonostante che la Giunta fosse informata da tempo della carenza di medici disponibili a coprire i turni di guardia medica».

Marta Ruggeri, capogruppo di M5S in consiglio regionale, incalza la Giunta marchigiana sullo stato della sanità nella provincia di Pesaro e Urbino, che appare vicina al collasso. «Aspettare la fine della pandemia per rinforzare con le attuali Usca il servizio di guardia medica? La dichiarazione dell’assessore Filippo Saltamartini è un autogol clamoroso».
«Considerando – conclude Ruggeri – che la pandemia imperversa da due anni, mi chiedo quale capacità organizzativa e di programmazione stia mostrando la Regione. Si concorda sul fatto che i pronto soccorso di Marche Nord siano allo stremo, poi si creano le condizioni per sovraccaricarli ancora di più chiudendo in via temporanea psichiatria a Pesaro e alcuni presidi della guardia medica, creando difficoltà su difficoltà. Ciò che sta accadendo è molto grave».

Infine il sindaco Matteo Ricci commenta così la decisione di Regione Marche e Asur di sospendere il servizio di Guarda medica nei giorni festivi e prefestivi durante il periodo natalizio a Pesaro. «Inaccettabile. Un altro disservizio per la città, che arriva dopo la scelta di chiudere il reparto di Psichiatria – continua – Una decisione che aumenterà la pressione sul Pronto Soccorso, già allo stremo».

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