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Green pass sul lavoro, il porto di Ancona non si blocca. Rallentamenti e blocchi viari, ma nessun disordine – VIDEO

La giornata di protesta contro l'entrata in vigore dell'obbligo di certificazione verde ad Ancona si è svolta abbastanza tranquillamente. Le preoccupazioni circa i temuti blocchi ed i disordini sono scemate nel corso della giornata

ANCONA – Non ci sono stati i temuti blocchi nella giornata di entrata in vigore dell’obbligo di Green pass sul lavoro. Nonostante le manifestazioni di protesta contro la certificazione verde ad Ancona la giornata è scorsa senza particolari caos, eccetto alcuni blocchi stradali e rallentamenti.

Nel capoluogo sono stati due i fronti caldi della protesta: il porto e Piazza del Plebiscito. Un centinaio di lavoratori dei cantieri, questa mattina si è radunato davanti alla sede di Fincantieri per poi muoversi in corteo verso via Mattei dove hanno raggiunto la sede della Crn per un sit-in pacifico al quale hanno partecipato oltre ai lavoratori portuali, alcuni autotrasportatori, studenti, esponenti di movimenti e centri sociali giunti ad Ancona da diverse località delle Marche per dire no al Green pass.

Il porto di Ancona è comunque rimasto sempre operativo, fa sapere l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale: il traffico commerciale, per il carico e lo scarico delle merci non si è fermato così come il lavoro delle imprese portuali e dei servizi portuali. Regolare anche l’imbarco dei mezzi a bordo dei traghetti in partenza per la Grecia e la Croazia.

Le imprese del porto e anche le principali aziende delle Marche hanno superato senza particolari criticità quello che si preannunciava come un venerdì nero, nel timore di disordini legati all’introduzione della nuova norma. Ma i disordini di fatto non ci sono stati e le preoccupazioni della vigilia sono scemate già nella mattinata, quando si è fatto il primo report delle persone rimaste fuori dagli ingressi o a protestare nelle piazze.

Una decina di tir sono stati fermati prudenzialmente fino a metà mattinata su uno dei cavalcavia che portano agli imbarchi e all’area cantieristica, mentre la strada e gli accessi davanti alla Fincantieri sono rimasti liberi e l’azienda ha si è organizzata con ingressi diversi per tutti i turni di lavoro.

In Piazza del Plebiscito davanti alla sede della Prefettura si è tenuto il presidio promosso dalla Fisi, Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, nell’ambito dello sciopero dei lavoratori contro la certificazione verde indetto fino al 20 ottobre. Tra i 150 manifestanti che si sono radunati nella piazza, c’erano anche docenti, autisti e vari movimenti, alcuni dei quali sotto la sigla “Fronte del dissenso”.

Una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dal prefetto di Ancona Darco Pellos, poi un gruppo di loro si è spostato verso il quartiere Archi dove sono confluiti anche alcuni manifestanti che erano in sit-in davanti ai cantieri. Qui una cinquantina di persone hanno bloccato via Marconi, dove si è radunato un cordone di agenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza in assetto antisommossa.

Ma a parte tutto, la manifestazione si è svolta abbastanza tranquillamente nonostante alcuni faccia a faccia tra  manifestanti e forze dell’ordine. La protesta è stata veicolata anche da slogan di protesta e striscioni contro la “dittatura dei vaccini”.

“No nazi pass”, no al “Passaporto schiavitù”, alcuni degli striscioni comparsi nel corso delle due manifestazioni che si sono snodate tra la Crn e Piazza del Plebiscito. I movimenti ritengono la certificazione verde uno strumento anticostituzionale e discriminatorio fra i lavoratori.

Nei momenti in cui il corteo dei manifestanti ha attraversato il porto per finire in centro, ha mandato in tilt il traffico cittadino, ma poi Via Mattei e via Marconi sono state riaperte.

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