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Giunta regionale Marche, Acquaroli: «A inizio settimana prossima possiamo arrivare a determinazione»

Il governatore, sollecitato sui tempi di nomina del nuovo esecutivo, ha spiegato che presto riprenderanno i confronti con i partiti

Francesco Acquaroli
Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli

ANCONA – Entro l’insediamento del Consiglio regionale sarà varato il nuovo esecutivo, con tutta probabilità qualche giorno prima del 19 ottobre, quando si terrà la prima seduta in aula. Lo ha annunciato ai giornalisti il presidente Francesco Acquaroli sollecitato sul tema ad Ancona, in occasione del sopralluogo di ieri (4 ottobre) al capannone ex Tubimar, bruciato nel rogo del 16 settembre.

«Credo che presenteremo la Giunta prima» del 19 ottobre, ha dichiarato il governatore, precisando tuttavia che dipenderà «da tutta una serie di lavori che ci richiamano» per alcune «scadenze che ci portano via dal dialogo. Ma credo e spero che se non ci sono problemi a inizio settimana prossima possiamo arrivare a una determinazione». Intanto, ha spiegato che nella giornata di oggi ci sarà una serie di confronti con i vertici dei partiti «per cercare le soluzioni migliori, più autorevoli, garantendo i tempi». Confronti che avverranno «singolarmente» per la difficoltà di fare la quadra tra i vari impegni di ognuno. In ogni caso ha garantito che «quanto prima cercheremo di riprendere tutti i dialoghi che poi continueremo anche nel fine settimana» e non ha escluso un nuovo vertice anche con la Meloni, anche se non c’è un appuntamento prestabilito.
L’assessore alla Sanità sarà di nomina politica e non tecnica, ha ribadito il governatore, mentre sul fronte della delega alla ricostruzione ha escluso l’ipotesi di un “assessore della montagna”, come avevano chiesto alcuni sindaci. «La ricostruzione e il rilancio delle aree interne – ha detto – non possono essere una delega isolata», perché si tratta di temi che richiedono «una azione politica collettiva di più assessorati».

Acquaroli ha chiarito che «ci può essere un assessore che coordina», ma non una delega specifica, essendo la ricostruzione una questione che investe sia l’ambito pubblico che quello privato e coinvolge le attività produttive, il turismo e i servizi sanitari. «Se ricostruiamo ma non mettiamo servizi non c’è possibilità di tornare a vivere i territori», dal trasporto pubblico locale, alla sanità «è un insieme di politiche che servono e sono indispensabili» e che vanno attuate in maniera trasversale coinvolgendo più assessorati insieme. Secondo Acquaroli occorre «parlare di ricostruzione a 360 gradi», dal momento che «sono tante le politiche che, messe tutte in una direzione, aiutano ad accendere un processo di ricostruzione vero e di rilancio delle aree interne».

Il governatore ha spiegato che in giornata ha avuto un incontro con il commissario alla ricostruzione Legnini e ha sottolineato il suo impegno sui numerosi fronti, dalla pandemia agli altri temi caldi, come il Recovery Fund: «Siamo impegnati a 360 gradi perché ci sono tantissime partite aperte fondamentali per il futuro della nostra regione, vanno tutte trattate con determinazione, senso di responsabilità e capacità di fare scelte».

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