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Giulio Regeni, il sindaco di Senigallia scrive a Conte e Di Maio

Lettera al premier e al ministro degli esteri sul caso del ricercatore scomparso nel 2016 in Egitto: «Non abbiamo la sensazione che lo Stato sia ancora riuscito nel suo intento di avere delle risposte dalle autorità egiziane, come richiesto dalla famiglia e da tanti italiani»

Lo striscione per Giulio Regeni affisso fino all'ottobre 2020 sulla facciata del municipio di Senigallia
Lo striscione per Giulio Regeni affisso fino all'ottobre 2020 sulla facciata del municipio di Senigallia

SENIGALLIA – Il sindaco Massimo Olivetti ha scritto una lettera al presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte e al ministro degli affari esteri Luigi Di Maio perché venga fatta luce sulla tragica scomparsa in Egitto del ricercatore friulano Giulio Regeni.

L’amministrazione comunale di Senigallia aveva affisso sulla facciata del municipio uno striscione, ma a distanza di quasi 5 anni, quasi nulla sembra essere stato svelato dalle indagini sulla morte e sulle torture subite dal dottorando dell’Università di Cambridge.

«Nonostante le tante promesse e il tempo passato dall’insediamento dell’attuale governo nazionale – scrive il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti – non abbiamo la sensazione che lo Stato sia ancora riuscito nel suo intento di avere delle risposte dalle autorità egiziane, come richiesto dalla famiglia e da tanti italiani». Da qui il tentativo di richiamare l’attenzione dei vertici governativi.

«Abbiamo rimosso il drappo ormai consunto e rovinato e abbiamo scelto di manifestare la nostra posizione nei confronti del governo italiano in modo ufficiale, precisando che seguiremo con costanza la vicenda utilizzando questa via, che ci appare più efficace e incisiva».

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