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Giornata Internazionale del Volontariato: le Marche tendono una mano

Scopriamo i numeri regionali del volontariato, fenomeno che oggigiorno diviene un vero e proprio strumento per denunciare e combattere ingiustizie, nel tentativo di migliorare la qualità della vita

Giornata Internazionale del Volontariato
Giornata Internazionale del Volontariato

Cinque dicembre: questa la data selezionata per celebrare la Giornata Mondiale del Volontariato, istituita dalle Nazioni Unite nel 1985 con lo scopo di promuovere, valorizzare ed incoraggiare l’attività svolta dai volontari di tutto il mondo. Una ricorrenza volta anche a dare una vetrina alle associazioni di volontariato, che in Italia impegnano oltre un milione di persone e 35mila associazioni.

Il volontariato, metaforicamente rappresentato da un insieme di mani tese nella stessa direzione, è una forma di aiuto spontaneo e gratuito verso persone in condizioni di indigenza o che necessitano di assistenza, che sia praticato in forma individuale o collettiva, mediante l’attività di specifiche associazioni benefiche. Oggigiorno un vero e proprio strumento, nato dall’esigenza di partecipare ai processi di cambiamento della società in cui viviamo, influenzandoli, per denunciare e combattere ingiustizie, inadempienze ed illegalità; per migliorare, con un contributo concreto, la qualità della vita nei territori e nelle comunità in cui viviamo.

Il volontariato un importante mezzo sociale
Il volontariato un importante mezzo sociale

Nelle Marche la rete del Volontariato è fitta e attiva: da dati diffusi dal CSV, acronimo di Centro Servizi per il Volontariato, risulta che le associazioni di volontariato complessivamente rilevate su tutto il territorio regionale ammontano a 1.674. Il CSV è una struttura istituita dalla Legge nazionale sul volontariato n. 266/91 per offrire servizi gratuiti alle associazioni di volontariato con l’obiettivo di sostenerne e qualificarne le attività; a livello organizzativo, è costituito da una sede regionale, cinque sportelli provinciali e punti operativi in altre 14 città marchigiane.

Operativo dal 1999, il CSV delle Marche è gestito dall’associazione regionale omonima, un’associazione senza scopo di lucro di secondo livello, che ha personalità giuridica e di cui sono socie 379 associazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale. Per assicurare la propria presenza sul territorio, l’associazione CSV Marche è articolata in cinque delegazioni territoriali a livello provinciale, che non hanno autonomia giuridica né patrimoniale: la provinciale di Ancona, che vanta il 30,8% sul totale della Regione con le sue 515 associazioni di volontariato; Pesaro, che ne conta 391, il 23,4%; quella di Macerata, i cui numeri parlano di 342 organizzazioni per il 20,4%; Ascoli Piceno, con le sue 253, il 15,1%; e chiude Fermo, le cui 173 associazioni rappresentano il 10,3% della totalità su territorio regionale.

Sviluppata per rispondere ad ogni esigenza o bisogno delle associazioni di volontariato, la gamma dei servizi offerti è vasta e articolata su diverse aree: servizi logistici di base, progettazione, formazione, promozione, informazione e comunicazione, consulenza, beni e servizi solidali, convenzioni, reti e animazione territoriale.

1.674 le associazioni di volontariato che si contano nelle Marche
1.674 le associazioni di volontariato che si contano nelle Marche

I servizi offerti sono perlopiù completamente gratuiti e rivolti a tutte le oltre 1800 associazioni marchigiane, nonché a tutti i cittadini che desiderino approfondire la conoscenza del mondo del volontariato. Alcuni dei servizi messi a disposizione dal CSV sono rivolti anche ad altri soggetti del Terzo Settore, come associazioni di promozione sociale o sportive dilettantistiche, cooperative sociali ed altre organizzazioni no-profit, dietro rimborso delle spese sostenute.

Da sempre, le associazioni di volontariato marchigiane si sono connotate come realtà non statiche, bensì caratterizzate da un intenso dinamismo interno e da tassi di natalità e mortalità estremamente elevati. L’esigenza di promuovere ed interloquire attivamente con tali organizzazioni richiede quindi un impegno sistematico utile ad acquisire tutte quelle conoscenze indispensabili per poter meglio programmare, organizzare e promuovere le attività del Centro Servizi.

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