Ancona-Osimo

Galilei in trasferta: si parla di migranti

Il 15 e il 22 febbraio, quattro studenti del liceo scientifico di Ancona racconteranno il loro viaggio a Lampedusa agli alunni dell'istituto comprensivo Scocchera

Gli studenti Sara Filippetti, Marie Juliette Lizzardi, Giulia Mancinelli, Ricci Pietro e la professoressa Silvia Pascucci a Lampedusa (Foto: liceo Galilei)

ANCONA – Quattro studenti del liceo scientifico Galilei racconteranno il loro viaggio a Lampedusa e quello dei migranti agli alunni dell’istituto comprensivo Scocchera. Sara Filippetti, Marie Juliette Lizzardi, Giulia Mancinelli, Pietro Ricci, accompagnati dalla professoressa Silvia Pascucci, saranno impegnati, mercoledì 15 e 22 febbraio, in incontri e laboratori rivolti a quattro classi della scuola primaria dello Scocchera. Attraverso un percorso interattivo fatto di immagini, giochi, simulazioni e video, i bambini verranno invitati a riflettere sul senso e sugli obiettivi del viaggio, in particolare quello difficile e doloroso dei migranti, costretti a lasciare il proprio paese.

Dal 30 settembre al 3 ottobre, alcuni ragazzi della quarta G del liceo Galilei (indirizzo umanistico) hanno infatti partecipato all’iniziativa organizzata dal Miur e dalla Comunità Europea, “L’Europa inizia a Lampedusa”: quattro giorni nell’isola di Lampedusa con workshop, incontri e riflessioni per ricordare le vittime della migrazione e in particolare i 368 morti del tragico 3 ottobre 2013, in memoria dei quali è stata istituita la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza. Dal 2011 ad oggi si stima che oltre 2.600 persone abbiano infatti perso la vita in mare nel tentativo di raggiungere le coste italiane.

Durante i quattro giorni a Lampedusa, i ragazzi del Galilei hanno avuto l’occasione di incontrare ragazzi italiani, greci, tedeschi, finlandesi, svedesi, austriaci, slovacchi, svedesi, lituani ed irlandesi e hanno ascoltato diverse testimonianze. Nessuno dei migranti sarebbe voluto partire. Per loro libertà era restare, ma nei loro paesi schiacciati da dittature, violenze, povertà, la libertà non esiste: meglio morire alla ricerca di un po’ di pace.

Questa esperienza ha cambiato profondamente il loro modo di vedere e pensare la migrazione e ha avuto una forza particolare, perché è stata vissuta nell’incontro e nella concretezza delle azioni. Gli incontri nelle scuole primarie dello Scocchera hanno lo scopo di costruire una consapevolezza nuova nei piccoli futuri uomini che incontreranno i liceali. “Andare in trasferta” nelle classi quarte e quinte svilupperà momenti di riflessione e scambio attivo e autentico su un fenomeno che tocca da vicino anche i bambini.

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