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Fusione ospedale di Osimo-Inrca, Teritorio comunità e Usb dicono no

Il sindacato del pubblico impiego di Ancona: «Le scelte di politica sanitaria operate dalla Giunta delle Marche e dall'Asur, in particolare nell'Area Vasta 2, stanno dimostrando tutta la loro capacità di produrre danni in termini di assistenza ospedaliera per i cittadini della Valmusone»

L'ospedale "Ss. Benvenuto e Rocco" di Osimo

OSIMO – Sullo stato dell‘ospedale di Osimo e sul progetto di fusione con l’Inrca è tutti contro tutti. Il nuovo gruppo consiliare Territorio comunità, costituito dai due ex consiglieri della Sinistra Fabio Pasquinelli e Carlo Catena staccati dalla maggioranza, attaccano: «Dopo una fase di sperimentazione fallimentare il progetto di fusione tra ospedale di Osimo e Inrca può e deve essere revocato. Noi non permetteremo agli amministratori comunali e regionali di cancellare la sanità pubblica della Valmusone. Ribadiamo una delle ragioni che ci vede all’opposizione dell’Amministrazione comunale: chiediamo l’immediata sospensione della sperimentazione in merito alla fusione dell’ospedale con l’Inrca, che il nosocomio osimano e tutti i reparti vengano potenziati, a cominciare dal Pronto soccorso, la riapertura del reparto di Ginecologia e Ostetricia e le dimissioni dei vertici dell’Asur Marche».

Alla polemica del gruppo si accoda quella di Usb, sindacato del pubblico impiego di Ancona: «Le scelte di politica sanitaria operate dalla Giunta delle Marche e dall’Asur, in particolare nell’Area Vasta 2, stanno dimostrando tutta la loro capacità di produrre danni in termini di assistenza ospedaliera per i cittadini della Valmusone. Una prima analisi della famosa fase sperimentale, che dovrebbe condurre alla scomparsa dell’ospedale osimano destinato a confluire con una “cessione di ramo d’azienda” nella struttura Inrca, non ci pare abbia apportato, nell’organizzazione e nella produttività dei servizi all’utenza, quelle modifiche positive sempre decantate dagli amministratori locali ma mai realizzatesi.

Si punta a una riduzione dei costi eliminando una struttura, dopo aver già abbondantemente tagliato i fondi dei dipendenti, in particolare quello che serve a pagare il lavoro straordinario. I lavoratori sono costretti a fare lo straordinario ma non verranno retribuiti. Per quanto riguarda la Chirurgia generale, sono 302 le prestazioni incrementate dall’integrazione Osimo-Inrca a fronte di 603 interventi eseguiti in convezione-consulenza con l’Azienda Ospedali Riuniti di Torrette e di 674 eseguite con la specialità di Area Vasta 2, senza contare la normale attività di Chirurgia d’urgenza.

Non ci pare si possa parlare di effetto positivo dell’integrazione. E’ di questi giorni poi la decisione della direzione di Area Vasta di smantellare l’Unità operativa di Bronco Pneumologia di Osimo. Ci sembrano proprio “prove tecniche di demolizione”, non c’è alcuna garanzia che il fenomeno sia limitato al periodo feriale come dicono, che comunque non renderebbe meno grave la situazione sanitaria del territorio».

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