Ancona-Osimo

Luca Paolorossi tifa per la solidarietà

“Cena in sartoria – il gusto per la ricerca” è il nome dell’iniziativa che porta la firma del famoso sarto di Filottrano. Scopo della serata, la raccolta di fondi per Telethon

Luca Paolorossi (con il microfono), consegna a Telethon il ricavato della sua iniziativa

Filottrano – Quando la solidarietà chiama, i veri imprenditori rispondono, uomini e donne che ogni giorno hanno a che fare con il tessuto sociale. E sempre di tessuto si parla quando Luca Paolorossi, “il sarto di Filottrano”, gli occhi scintillanti di passione per il proprio lavoro e per il territorio dove vive e in cui sorge la sua sartoria-atelier, racconta delle attività che porta avanti da anni per il bene degli altri. Tutto gira attorno alla stoffa, quella buona, da vendere e promuovere tendendo una mano a coloro che hanno bisogno.

Qual è l’ultima iniziativa di solidarietà portata avanti?

«Cena in sartoria – il gusto per la ricerca, in collaborazione con la fondazione Telethon che ha avuto un successo enorme. Nei mesi scorsi le Marche sono state colpite da eventi tragici e abbiamo avvertito con forza la vicinanza e la solidarietà dell’Italia e del mondo. I cittadini e gli imprenditori marchigiani come me ringraziano tutti quelli che ci hanno dedicato un pensiero, siamo pronti a restituire con generosità il sostegno. Io ho deciso di farlo così, cenando insieme nella mia sartoria per raccogliere fondi per Telethon».

Quali altre iniziative le sono rimaste nel cuore?

«Il braccialetto 4-chetta, il bracciale a forma di forchetta, e Artigiani di marca per valorizzare il territorio e le eccellenze. Se non dono in soldi lo faccio in risorse».

Per quale motivo lo fa?

«Non si tratta di una strategia, non lo devo fare per un ritorno di immagine e non devo espiare alcuna colpa. Mi fa stare bene. Credo che bisogna pensare agli altri, la solidarietà va coltivata sempre. E’ chiaro, ho passato tempi bui e non potevo donare. Sono stati momenti difficili per me. Poi sono risorto e quando le cose vanno bene, amo dire, bisogna pensare a chi non ce la fa. Penso molto al sociale. Io stesso ho una malattia alle mani che devo curare. In Italia tolgono tanto denaro a questo settore, dobbiamo fare qualcosa».

Che cosa fa la politica locale in questo senso?

«Dai Comuni, mi pare, solo tante belle parole e poco più con piccoli risultati economici perché i soldi sono sempre pochi».

Gli imprenditori possono fare la differenza?

«Sì, una differenza notevole. Conosco imprenditori che fanno beneficenza in silenzio. Io sono solo un piccolo artigiano ma a volte basta poco. Ricordo con gioia quando anni fa a Natale mandavo un Babbo Natale a regalare sorrisi ai bimbi del Salesi ad esempio».

E’ un invito a fare di più?

«Chi può deve farlo, lo ribadisco. Per quanto riguarda me, mi piace essere emulato. Anzi, lo dico, copiatemi. Dato che mi copiate in tutto almeno fatelo anche quando propongo qualcosa di utile».

Ci sono progetti in tal senso per il futuro?

«Ce ne saranno, continuerò a portare avanti questo modo di fare».

Silvia Santini

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