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Filottrano, no al trasferimento del museo dedicato all’esploratore Beltrami

ll Consiglio di Stato ha accolto l’istanza avanzata dal Comune. Sospeso il trasferimento della mostra a Bergamo in attesa della prossima udienza del 20 febbraio

Museo Beltrami di Filottrano

FILOTTRANO – Il museo Beltrami rimane a Filottrano, almeno per ora. L’udienza definitiva ci sarà il 20 febbraio ma intanto il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar Marche, accogliendo l’istanza di sospensiva avanzata dall’avvocato Maurizio Discepolo per conto del Comune.

Decisiva la relazione dell’architetto Laura Barattin, presidente della Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università di Urbino, che aveva messo in guardia sui rischi di danneggiamento dei reperti durante il possibile trasferimento a Bergamo, nel Museo di Scienze Naturali “Caffi”.

La collezione dell’esploratore Giacomo Costantino Beltrami è attualmente ospitata nel Palazzo Beltrami Luchetti di Filottrano. Nato a Bergamo nel 1779, Beltrami si trasferì a Filottrnao nel 1809, diventando poi famoso alcuni anni dopo per aver scoperto le sorgenti del fiume Missisipi. Di professione magistrato, dopo aver dato le dimissioni intraprese una serie di viaggi nei territori del Nord America, riuscendo a entrare in contatto con le popolazioni dei nativi e in particolare dei Sioux. Durante quei viaggi riuscì a raccogliere una straordinaria quantità di manufatti e cimeli, come cinture, asce, terracotte azteche e manoscritti, tra cui il primo dizionario in lingua Sioux.
«La collezione è sottoposta a doppio vincolo – ha ricordato il sindaco Lauretta Giulioni – e deve restare dov’è anche in ottemperanza della volontà di Costantino Beltrami e dei discendenti della famiglia Luchetti Gentiloni che ha dato vita al museo».

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