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Fermo, «Misurazione della temperatura e celebrazioni brevi»: le indicazioni dell’Arcivesovo Pennacchio

La partecipazione ai funerali sarà possibile solo per 15 persone. Dopo ogni funzione bisognerà igienizzare gli arredi e favorire i ricambio dell'aria nelle chiese

FERMO – L’arcivescovo di Fermo, Monsignor Rocco Pennacchio, ha indicato degli orientamenti da seguire, a partire da domani, 4 maggio, per la celebrazione delle Esequie nelle chiese della Diocesi.

«Sarà il parroco a scegliere, in accordo con la famiglia del defunto, se adottare la celebrazione esequiale nella messa, quella nella liturgia della parola o la sola benedizione della salma al cimitero – ha spiegato l’arcivescovo di Fermo che ha fatto seguito alla Nota del Segretario Generale della CEI del 30 aprile -. Nel caso di celebrazioni all’interno della chiesa, all’ingresso dei partecipanti alle esequie, sia garantita, da un incaricato, la misurazione della temperatura corporea attraverso il termometro digitale o un termo-scanner». Monsignor Pennacchio ha chiarito che sarà l’Economato Diocesano a fornire, a tutte le parrocchie, un termometro digitale.

L’Arcivescovo di Fermo Monsignor Rocco Pennacchio

La Nota della CEI inoltre stabilisce che la misurazione della temperatura deve essere eseguita anche per le celebrazioni che si svolgono all’aperto o al cimitero nonostante la garanzia del distanziamento sociale; nel caso di temperatura superiore ai 37,5 gradi deve essere interdetto l’accesso ai fedeli, i quali saranno informati delle disposizioni dai propri parroci. Chi manifesta, oltre alla febbre, anche sintomi influenzali o chi è stato in contatto con persone risultate positive al Covid-19 nei giorni precedenti è invitato a rimanere in casa.

«La partecipazione alle esequie è limitata ai parenti stretti del defunto, con un massimo di 15 persone» che dovranno raggiungere il luogo del funerale con la mascherina e – possibilmente – con guanti, mantenendo costantemente la distanza di sicurezza. Durante la celebrazione, che dovrà essere di breve durata, devono essere evitati cortei.

«Se si sceglie di celebrare la Santa Messa sarà necessario, al momento della Comunione eucaristica di evitare che i fedeli si spostino; sarà il celebrante a recarsi ai posti dove i fedeli che intendono ricevere la Comunione rimarranno in piedi» ha chiarito l’Arcivescovo Pennacchio. Il sacerdote dovrà indossare la mascherina, mantenere la distanza di sicurezza e offrire l’ostia sulle mani del fedele che dovrà, a sua volta, essere munito di guanti monouso o comunque igienizzarle prima di ricevere l’Eucaristia.

L’Arcivescovo Pennacchio infine invita i parroci della Diocesi a igienizzare regolarmente la chiese con la pulizia delle superfici e degli arredi e, al termine di ogni celebrazione, di provvedere al ricambio dell’aria.

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