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Fano, il vescovo Trasarti: «È il momento di immaginare il futuro e riscoprire l’importanza di un abbraccio»

Lettera aperta a studenti e insegnanti per invitarli a trasformare questo periodo di emergenza in un’occasione: «Il tempo a disposizione può essere vissuto come qualcosa da far semplicemente passare oppure può diventare valore aggiunto»

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FANO – Una valida occasione per comprendere quanto importanti e fondamentali siano per la nostra vita i rapporti umani. È questo l’invito di monsignor Armando Trasarti, vescovo della diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola, lanciato ai giovani studenti in primis, ma anche ai loro insegnanti.

Questo isolamento forzato può diventare maestro e farci riscoprire l’importanza di tanti concetti che forse nei tempi pre-pandemia erano divenuti sbiaditi e scontati. In una lettera aperta, il vescovo invita tutti i membri della propria comunità a fare tesoro di questo digiuno per poter domani tornare ad assaporare appieno tutto quello che oggi ci è precluso: «Comprendere quanto importanti e fondamentali siano per la nostra vita i rapporti umani, le strette di mano, gli abbracci sinceri, quelli fisici, non virtuali, ed in particolare, per la vostra esperienza, quale sia anche il vero senso di parole come scuola e studio».

Le parole di Trasarti chiamano in causa i giovani e vogliono sottolineare una volta di più come, nonostante le attuali privazioni, siano loro ad essere arbitri del loro presente e delle loro giornate: il tempo a disposizione può essere così vissuto come qualcosa da far semplicemente passare oppure può diventare valore aggiunto.

«Adesso più che mai – prosegue il religioso – è richiesto il vostro contributo; siete chiamati a organizzare le vostre giornate e dipende da voi quello che potete imparare, e immaginare un futuro, un orizzonte verso cui dirigersi con fiducia e pazienza. Questo tempo può diventare così l’occasione per scoprire il senso dell’impegno».

Mons. Armando Trasarti
Mons. Armando Trasarti

Un’esortazione che chiama in causa anche famiglie e insegnati: «Sostenuti dai genitori e dai docenti, imparerete a vivere un tipo diverso di scuola e non solo. Ad essere di maggiore aiuto fra voi. Ad usare internet non soltanto per chattare ma anche per studiare e conoscere. Imparerete ad adottare un nonno, per andare a fargli la spesa. Imparerete anche a raccogliere fondi per gli ospedali. Imparerete, in qualche caso, a insegnare ai vostri insegnanti come utilizzare al meglio le nuove tecnologie. Imparerete pure la prossimità di persone adulte che camminano insieme a voi, e ad avere paura, senza però essere terrorizzati o rassegnati. La paura accende le difese naturali e va gestita. Il terrore paralizza e va sconfitto. Per questo chiedete e donate ascolto e parola».

Il vescovo Trasarti dedica l’ultima parte della sua lettera aperta agli insegnanti chiamati a una missione certo non facile ma quanto mai indispensabile, e declina questo impegno con ottimismo e lungimiranza: «Oggi siete chiamati a rafforzare, condividere, portare insieme il compito di sentinella. E la sentinella ha bisogno di vigilare, risvegliare, intravvedere.»

E conclude: «Il mondo adulto dovrebbe essere così lungimirante da saper intravvedere l’obiettivo nella fatica del presente, lo spiraglio di luce nel buio della notte. Per cogliere quanta strada resta ancora da fare per giungere alla meta dovremmo cioè saper incoraggiare, sostenere, accompagnare nella durezza del cammino».

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