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Braccialetto elettronico a una fanese arrestata per stalking, incendio e danneggiamenti

Uno dei primissimi casi della zona. Lei, 30enne, aveva dato fuoco alla casa dell'ex, aveva filmato con il telefonino e gli aveva mandato le immagini in diretta

FANO – Braccialetto elettronico a una donna, uno dei primissimi casi nella zona. Lei è una fanese di 30 anni che ha patteggiato a 2 anni e 2 mesi per i reati di stalking, incendio e danneggiamenti. I fatti risalgono ad aprile 2019. Lei non sopportava di aver troncato la relazione con l’ex, così si era introdotta nella sua casa a Torrette di Fano per una vendetta d’amore.

La donna aveva innescato diversi incendi in casa, al divano letto, alle seggiole e alla cucina. Ma invece di andarsene era rimasta a riprendere con il telefonino le fiamme che si alzavano e il fumo che iniziava a invadere le stanze. Quelle immagini erano dirette all’ex fidanzato, un urbinate, che le ha ricevute in presa diretta. E ha potuto subito dare l’allarme. Nello stesso giorno l’uomo aveva già denunciato ai carabinieri il danneggiamento della sua automobile e neanche a dirlo i primi sospetti erano proprio ricaduti sulla ex.

I vigili del fuoco hanno dovuto evacuare tutta la palazzina per poi spegnere le fiamme. Lei stessa ha avuto un principio di intossicazione: è stata ricoverata nel reparto di psichiatria e poi è finta in carcere. Dopo tre mesi, la misura è stata commutata in arresti domiciliari con braccialetto elettronico, così per poter controllare che non esca di casa per magari avvicinarsi all’ex. L’avvocato difensore Marco Defendini parla di una decisione equa e fa sapere che si tratta di uno dei primissimi casi di braccialetto elettronico a una donna per reato di atti persecutori.

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