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Fano, Seri sul 18enne che rifiutava la mascherina: «Il Tso non è legato alle vicende avvenute a scuola»

Dopo il passaggio del caso anche a "Le Iene", il primo cittadino ha spiegato ai media l'esatto andamento dei fatti: «Il ruolo del sindaco è complicato e non privo di responsabilità che possono andare anche al di là della propria volontà»

Massimo Seri
Massimo Seri

FANO – All’indomani della messa in onda del servizio de “Le Iene” (visibile a questo link) dedicato alla vicenda dello studente 18enne sottoposto al Tso, il Comune di Fano ha indetto una conferenza stampa per cercare di fare luce su quanto accaduto. L’amministrazione ci tiene a sottolineare come sia stato erroneo e strumentalizzante da parte di coloro che hanno voluto riassume la vicenda asserendo che sia stata l’ordinanza del sindaco a far scattare il prelievo del ragazzo ed il Tso.

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A chiedere l’intervento delle forze pubbliche è stata la dirigente scolastica che, di fronte all’ennesimo rifiuto da parte dello studente (le proteste si protraevano da diverse settimane), ha chiesto l’intervento delle autorità. Al momento dell’arrivo della polizia, il giovane aveva già incontrato i sanitari e ha scelto volontariamente di recarsi all’ospedale. L’amministrazione sottolinea che il clamore mediatico sia stato già cercato in precedenza dallo stesso giovane: non a caso un giornalista ed un fotografo si trovavano già sotto il plesso scolastico.

«Ritengo giusto fare alcune precisazioni e spiegare alcuni aspetti di questa vicenda – ha esordito il sindaco Massimo Seri –; sono rimasto in silenzio perché la mia prima preoccupazione è stata quella di tutelare questo giovane ragazzo. Ho assistito a diverse ricostruzioni dei fatti non sempre rispondenti alla realtà: questo elemento ha portato a reazioni diverse. In queste ultime ore abbiamo visto che il giovane ha scelto di restare sulla scena, una decisione che rispetto. Dopo le interviste ascoltate e le prese di posizione di alcuni personaggi, ho ritenuto opportuno fare chiarezza riportando quella che è stata la sequenza dei fatti».

«Va detto che il giovane non è stato prelevato da scuola dalle forze dell’ordine: il giovane stava uscendo dalla scuola con un medico al momento dell’arrivo delle autorità a conferma che il Tso non è legato alle vicende avvenute a scuola e quindi sul mancato utilizzo della mascherina. La richiesta di Tso è partita dall’ospedale dove il ragazzo era arrivato spontaneamente e lì i medici hanno avanzato la richiesta del Tso. È nei compiti del sindaco firmare il trattamento sanitario obbligatorio tenendo conto della richiesta fatte dai medici».

«Anche dal servizio delle Iene è emersa una ricerca di una certa platealità comunicativa e anche delle figure che hanno indotto dei condizionamenti – dice Seri -. È chiaro che quando ci sono queste situazioni ci sia una strumentalizzazione politica: tanti colleghi, soprattutto privatamente, mi hanno manifestato la loro solidarietà. Il ruolo del sindaco è un ruolo complicato e non privo di responsabilità che possono andare anche al di là della propria a volontà. Il mio silenzio è dovuto al rispetto verso il giovane e volto alla tutela della situazione: non tutte le spiegazioni possono essere date in questa sede; ci sono ruoli e fatti che saranno spiegati da altri enti».

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