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Fano, petardi, fuochi d’artificio e botti: «Dove sono i controlli?»

Petardi e botti hanno riecheggiato fino alla tarda notte del 1° gennaio. In molti si chiedono: «Che senso ha fare un’apposita ordinanza se non si ha intenzione di farla rispettare?»

FANO – «Che senso ha fare un’apposita ordinanza che vieta i fuochi d’artificio e l’uso di materiale pirotecnico se poi questa non viene fatta rispettare?». È questo di fatto quello che si chiedono numerosi cittadini della Città della Fortuna in questo inizio 2023 a distanza di poco più di 24 ore dalla fine dei festeggiamenti per l’arrivo dell’anno nuovo.

E va bene, non si sono registrati feriti: nessuna persona ha pagato dazio ma non sono pochi i fanesi che hanno mal digerito i comportamenti di alcuni. Va detto infatti che il boato dei petardi ha iniziato a riecheggiare per numerose vie della città già dal pomeriggio del 31 dicembre, per poi proseguire per tutta la giornata del 1° gennaio. Addirittura in piazza Venti Settembre, palcoscenico d’eccezione per la cittadinanza per i festeggiamenti, nonostante il divieto, sono stati fatti esplodere addirittura dei fuochi d’artificio.

«Ieri al lido, forse anche in altre zone della città – si sfoga un cittadino – dalla serata fino alle prime ore del mattino un rumore assordante di botti e fuochi senza limite, a ridosso delle case. Alle nostre proteste abbiamo ottenuto una alzata di spalle. La polizia municipale era impegnata e con poche unità, quindi abbiamo dovuto subire. Pensavo anche alle persone con qualche problema e che avrebbero sofferto da questa situazione ed al mio quattro zampe impazzito e con battiti del cuore fuori limite. Ed allora mi venivano in mente le manzoniani “grida”, decisioni che spesse volte non venivano osservate, inefficaci che lasciavano tutto come prima, e forse che l’esperienza del passato avrebbe dovuto pur insegnare qualcosa,…tanto nessuno mi controlla e nessun provvedimento verrà effettuato…aspetteremo la prossima rappresentazione, buon anno».

O ancora: «Anche io, come tanti, la notte scorsa ho assistito al susseguirsi di botti, botti anche molto rumorosi e “potenti”, da cui deduco che non fossero ragazzini, ma adulti consapevoli di trasgredire ad un’ordinanza del sindaco che li vietava. Non so se ci sia stato qualche controllo, mi auguro di sì, ma a mio parere non è questo il punto. Il punto è che purtroppo, la gran parte di italiani se ne infischia altamente delle regole. La gran parte degli italiani pretende che siano gli “altri” a rispettarle. Si indigna per ogni cosa…Chi non rispetta i limiti di velocità. Chi lascia i sacchetti fuori dai cassonetti. Chi butta le cicche per terra. Chi non raccoglie le cacche dei cani. Salvo poi, alla prima occasione, fare esattamente qualcosa che va contro i principi della buona educazione».

Ma anche: «Buon anno a tutti anche a chi questa notte nonostante il divieto si è divertito a sparare botti come non ci fosse domani! I miei cani sono sopravvissuti nonostante tutto, stanno ancora tremando, li ho portati fuori, pensa, dalla paura non sono riusciti neanche a fare la pipi, ma sono contento che tu ti senti bene e forte, ma sappi che per me è tante altre persone tu sei una cosa molto molto piccola!!!buona notte».

E non sono solo gli animali a pagare dazio: «Ci sono anche persone anziane, malate, per le quali è impossibile razionalizzare quegli spari. Sembrava una guerra sotto casa mia. Se c’è il divieto va rispettato, è una questione di civiltà».

Ma il punto non è essere favorevole o contrario a quella che è una tradizione che oramai da decenni accompagna l’arrivo dell’anno nuovo: «Si, sono contrario per 1000 motivi ma il punto non è questo. Se non ci fosse stata nessuna ordinanza che li vietava oggi non avrei proferito parola; se la legge lo consente, uno deve essere anche libero di fare quello che ritiene. Però vorrei che qualcuno mi spiegasse che senso ha fare un’apposita ordinanza se poi nessuno la rispetta e, ancora peggio, chi l’ha promulgata non si adopera per farla rispettare?».

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