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Nasce il Fano Marine Center, un laboratorio di ricerca per lo studio della biodiversità

Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Università degli studi Carlo Bo di Urbino, Università Politecnica delle Marche, Stazione Zoologica Anton Dohrn, CNR e Comune di Fano hanno siglato l'accordo che farà nascere un nuovo centro di eccellenza nell'edificio di viale Adriatico. Saranno riaperti al pubblico anche l'acquario e il museo

FANO – Nasce il Fano Marine Center, un laboratorio congiunto di ricerca per lo studio della biodiversità, le risorse e le biotecnologie marine.

Partiranno a breve i lavori di rifunzionalizzazione necessari per dare vita ai nuovi laboratori con attrezzature condivise e per il riallestimento e la messa in funzione dell’Acquario e del Museo del Mare che saranno aperti al pubblico.

L’accordo è stato sottoscritto dalle parti e presentato a Fano il 31 ottobre alla presenza del sindaco fanese Massimo Seri, del rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini, del rettore dell’Università Carlo Bo di Urbino Vilberto Stocchi, del rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi, del presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn Roberto Danovaro, del direttore del Dipartimento Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del CNR Fabio Trincardi.

Fano Marine Center
I firmatari dell’accordo

La nascita del nuovo centro permetterà di svolgere ricerche integrate e multidisciplinari in cooperazione sulla biodiversità, le risorse e le biotecnologie marine per uno sviluppo eco-sostenibile della Blue Growth in Adriatico.

Due piani dell’edificio di Viale Adriatico, il piano terra e il primo piano, saranno dedicati al Centro. Il secondo e terzo piano resteranno di esclusivo utilizzo del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (Bigea) dell’Università di Bologna, che è consegnataria dell’intero stabile.
Sarà l’Alma Mater dunque a farsi carico delle opere edili di rifunzionalizzazione mentre tutti gli altri enti parteciperanno alle spese e collocheranno nel Centro le proprie attrezzature.

Fano Marine Center
Il Fano Marine Center

Al piano terra verrà ripristinato l’Acquario. La stazione Zoologica Anton Dohrn si occuperà di installare e finanziare le nuove vasche e di riallestire l’Acquario e ne curerà con proprio personale la gestione.

Il Comune di Fano invece contribuirà, come unico onere finanziario, attraverso l’attivazione del servizio di guardiania, dell’apertura al pubblico, delle visite guidate all’Acquario e al Museo del Mare.

Al primo piano dell’edificio verranno invece installate le attrezzature, allestiti tre laboratori, sale riunioni e 20 postazioni di coworking. L’obiettivo delle parti che hanno firmato l’accordo è quello di realizzare ricerche che possano portare alla partecipazione congiunta a programmi competitivi in ambito regionale, nazionale e internazionale.

Numerosi sono i campi di ricerca su cui i ricercatori potranno essere impegnati: dalla biologia ed ecologia marina, allo studio del genoma degli organismi del mare, dall’acquacoltura ai farmaci derivati da microorganismi marini, dalla citizen science al biorisanamento di sedimenti e matrici marine, dallo studio dei meccanismi della biomineralizzazione marina, alle applicazioni tecnologiche e biotecnologiche dei biominerali, alla economia circolare.

«Fano Marine Center sarà un grande laboratorio di ricerca avanzata che svilupperà anche nuove applicazioni scientifiche per le risorse e l’ambiente marino e per lo sviluppo dell’economia del mare» dichiara Massimo Seri, Sindaco di Fano. «Fano diventa così sempre più una città della conoscenza e della formazione delle competenze. Per Fano è uno straordinario risultato. Ringrazio le Università di Bologna, di Ancona e di Urbino, la Stazione Zoologica A. Dohrn di Napoli ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche per aver scelto Fano come sede di questa nuova attività che avrà anche il sostegno convinto di tutta la città».

«Il mare è una risorsa primaria per l’umanità non solo perché la vita è nata in mare, ma soprattutto perché l’equilibrio dell’intero pianeta si fonda sulla conservazione e valorizzazione di questa importante risorsa», sono le parole di Sauro Longhi, rettore dell’Università Politecnica delle Marche. «L’Università Politecnica delle Marche ha corsi di laurea, anche internazionali, e collaborazioni con importanti università europee che mirano alla formazione di specialisti capaci di conservare e valorizzare le risorse marine. Questo centro di ricerca a Fano permetterà di incrementare significativamente le nostre attività di ricerca in questo ambito non solo per le risorse e i laboratori che si andranno a condividere ma soprattutto per le collaborazioni e contaminazioni che si creeranno tra i vari gruppi di ricerca che opereranno in questo laboratorio».

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