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Fano, fusione Aset e Multiservizi: nuovi attacchi da Lega e Bene Comune

Nuove bordate al progetto per la fusione della gestione dei servizi acqua, rifiuti e gas. Lega: «Seri prenda una posizione». Bene Comune: «L’insipienza degli amministratori rischia di far perdere una opportunità straordinaria»

Fusione Aset - Marche Multiservizi?

FANO – Non si placano le polemiche riguardanti la possibilità della fusione tra Aset e Multiservizi venuta ufficialmente alla luce dopo la riunione dell’Assemblea Territoriale d’Ambito svoltasi il 12 giugno scorso, a cui hanno preso parte la maggioranza dei sindaci dei comuni della provincia di Pesaro Urbino.

Dopo il sonoro “no” arrivato dal Movimento 5 Stelle Fano e da Lodovico Doglioni, segretario provinciale Lega Pesaro-Urbino, ora è il turno di Lega Nord Fano che assesta l’ennesima spallata al progetto: «Abbiamo sempre sostenuto come il digestore fosse il cavallo di Troia con cui Marche Multiservizi si sarebbe impossessata di Aset. Oggi, in modo chiaro e netto, la dirigenza del Pd pesarese, con la spalla dei vertici di MMS, getta la maschera e propone, oltre al digestore, una società unica provinciale che gestisca i servizi di acqua e gas».

E rincarano la dose contro l’atteggiamento del primo cittadino: «Nella riunione dei sindaci, voluta fortemente dal sindaco Seri e appoggiata dal presidente della Provincia Paolini (in quota Pd), i cittadini fanesi si sarebbero aspettati una chiara dichiarazione del sindaco di Fano a difesa di Aset pubblica, affinché l’erogazione dei servizi primari, come acqua e gas, rimanessero pubblici e in capo ai comuni soci della stessa Aset. Come spesso accade, invece, Seri ha tergiversato per l’ennesima volta e non si è schierato al fianco della sua città».

«Lo stesso atteggiamento – prosegue la Lega – lo ha tenuto in consiglio comunale in risposta all’interrogazione orale urgente sottopostagli dal Carroccio, con la quale si chiedeva una posizione netta e chiara sulla questione. Seri faccia pace con lo specchio, riguadagni un minimo di credibilità personale, si smarchi dalle pressioni del Pd e si metta per davvero a difendere gli interessi della sua città».

Dello stesso avviso per quello che riguarda la fusione MMS e Aset anche il gruppo Bene Comune – Fano che però vede per la città di Fano nel biodigestore anaerobico un’opportunità straordinaria.

«Il presidente della Provincia Paolini ha proposto di andare verso l’unificazione fra MMS e Aset. Che il Pd e i suoi sindaci sognino da sempre di mangiarsi Aset, affinché Marche Multiservizi diventi l’unico gestore della provincia dei servizi di acqua e rifiuti non ci stupisce – dichiarano -. Ci stupisce, si fa per dire, l’assoluta incapacità della giunta fanese di reagire a questa nefasta prospettiva. Bene Comune (per prima), il Forum provinciale per i Beni Comuni, il Movimento 5 Stelle hanno sempre difeso Aset dai tentativi di MMS di incorporarla con il sostegno sottobanco delle giunte di destra prima e ora di quella di centro sinistra. MMS è una società privata che punta a far profitti e quando li fa ne dirotta circa la metà verso gli investitori privati, lasciando solo l’altra metà ai Comuni che ne detengono la proprietà ma sono talmente succubi di MMS da lasciare al socio privato mano libera persino sulla designazione dell’amministratore delegato e sulla politica dei servizi».

E concludono: «Ora l’insipienza dei nostri amministratori rischia non solo di far perdere a Fano una opportunità straordinaria, quella di costruire un biodigestore anaerobico a Monteschiantello da parte esclusivamente di Aset, ma di lasciarlo in mano a MMS che lo costruirebbe altrove, dirottando la metà dei proventi degli incentivi fuori regione e togliendoli completamente a Fano. Monteschiantello è il luogo ideale per costruirvi il biodigestore ma questi nostri amministratori da 6 anni hanno deciso di far soldi portandoci rifiuti da fuori provincia e fuori regione, col bel risultato che ora la discarica ha spazio per soli 6 anni mentre con una politica saggia poteva durare ancora almeno 30 anni. Siamo in mano ad amministratori incapaci o proni agli interessi dei privati?».

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