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Fano, ancora critiche sulla gestione del verde. La Lupus: «Gli assessori evitano qualsiasi confronto»

L'associazione critica aspramente la piantumazione di 5mila alberi nel Campo di Aviazione: «È necessario che il progetto sia bloccato e rivisto nella sua localizzazione»

Monti Catria e Acuto visti dal Campo d’Aviazione di Fano
Monti Catria e Acuto visti dal Campo d’Aviazione di Fano

FANO – Nuovo anno, vecchia abitudine o per lo meno è questo che si evince dalla nuova invettiva espressa pubblicamente dall’associazione La Lupus in Fabula in merito alla questione della piantumazione di 5mila alberi nel Campo di Aviazione: A far saltare la mosca al naso alla realtà locale è la completa mancanza di confronto e dialogo: «Sulla gestione del verde urbano l’amministrazione comunale fanese non ne azzecca una. Il motivo? Forse non ci sono le conoscenze e/o competenze giuste tra tecnici e amministratori. Ma soprattutto gli assessori evitano sistematicamente qualsiasi confronto preventivo con chi si occupa di ambiente già prima che costoro andassero all’asilo, cioè di chi in decenni di studio ha maturato una conoscenza approfondita del territorio».

Ad essere ferocemente criticato è il boschetto che sorgerà di fianco all’aeroporto: «Nei giorni prima di Natale è iniziata la piantagione di circa 5000 alberi nell’area del Campo d’Aviazione di Fano ad opera della società Arbolia del Gruppo Snam. La società ha messo a disposizione il progetto e i fondi, il comune l’area. Però, tra tutti i terreni nelle disponibilità del comune di Fano non poteva esserci un posto più sbagliato! Infatti, quel trapezio di circa 15 ettari che confina con la recinzione dell’aeroporto, via Papiria e Via della Colonna è una delle poche zone erbose pianeggianti costiere rimaste nella provincia, un fondamentale approdo per numerose specie di uccelli migratori che amano gli ambienti prativi (Stiaccino, Culbianco, Cutrettola, Piviere dorato, Strillozzo, ecc), o che vi soggiornano nel periodo invernale (Pavoncella, Pispola, Saltimpalo, Codirosso spazzacamino, Beccamoschino, Migliarino di palude, ecc.); inoltre vi nidificano alcune specie, anche piuttosto rare, come la Calandrella. Per cui la vocazione di quest’area non è quella trasformarsi in un bosco ma quella di diventare un prato stabile come era fino al 1995. Poi, essendo priva di alberi e costruzioni, offre un affaccio meraviglioso dalla città verso l’entroterra. Risale al 2016 la prima proposta formale indirizzata all’amministrazione comunale da parte dell’associazione Argonauta di destinare quest’area a prato stabile ad evoluzione naturale: ma questa come le successive comunicazioni, fra cui l’ultima del 13/10/2022, sono state sistematicamente ignorate».

La Lupus chiede a gran voce modifiche sostanziali al progetto: «È necessario che il progetto sia bloccato e rivisto nella sua localizzazione. In quest’area ben vengano gli alberi ma solo sul lato adiacente a Via Papiria, dove però è già prevista una fascia di verde che dovrà essere realizzata da Autostrade Spa. Per il bosco di Arbolia deve essere individuata un’altra area di proprietà comunale, magari collinare. Chiediamo, quindi, al Sindaco, all’assessore Fanesi, alla assessora Brunori – concludono – di fermare i lavori e di convocare al più presto un incontro in cui siano invitate le associazioni ambientaliste per discutere la proposta elaborata dall’associazione Argonauta e condivisa con le altre associazioni, facente parte del progetto “Nove proposte di interventi di salvaguardia e riqualificazione ambientale nel comune di Fano».

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