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Fano, gli albergatori chiedono un pezzo di spiaggia libera per i clienti. I cittadini non ci stanno

Il tratto di litorale al momento individuato sarebbe quello di fianco ai Bagni Sergio: una lingua di sabbia di circa 30 metri lineari con una capienza potenziale per oltre 60 ombrelloni. A breve deciderà il comune ma i cittadini insorgono

Una spiaggia libera (Immagine di repertorio)

FANO – Dopo aver pianto miseria per settimane a causa della penuria di turisti, ora gli albergatori  fanesi ritrattano e chiedono un pezzo di spiaggia libera perché gli ombrelloni destinati ai loro clienti non sarebbero più sufficienti.

Secondo gli addetti ai lavori le incertezze dovute al Covid-19 avrebbero determinato un avvio di stagione alquanto tiepido, ma ora le tanto sospirate prenotazioni starebbero finalmente arrivando, facendo presagire un soldout per agosto. Un pienone però che supererebbe la disponibilità di ombrelloni e lettini, ridotti (almeno in teoria) dalle norme anti-Covid.

La soluzione proposta dagli albergatori? Prendersi un pezzo di litorale finora non in concessione, per piantarci dei nuovi ombrelloni e posizionarci dei lettini. Il tratto di litorale al momento individuato sarebbe quello di fianco ai Bagni Sergio: una lingua di sabbia di circa 30 metri lineari con una capienza potenziale per oltre 60 ombrelloni. Ora la palla passa all’amministrazione fanese che, in tempi celeri, dovrà decidere sulla richiesta degli albergatori.

Una proposta che, adoperando un eufemismo, non è stata accolta con molto entusiasmo dai fanesi che vedono in questa richiesta una minaccia all’utilizzo libero del litorale. Riferisce un cittadino: «La spiaggia libera deve rimanere libera… Questa pretesa puzza di arroganza»; un altro commenta sui social: «Ma quali turisti, se gli alberghi sono vuoti; è che vogliono mettere le mani su quel tratto di spiaggia libera che fa gola a tanti, prima che non c’erano le scogliere non lo cercava nessuno, ora arrivano gli avvoltoi»; o ancora: «Io sono 50 anni che vado nella spiaggia con l’ombrellone in spalle e questi adesso arrivano con la scusa del covid me la tolgono, ma scherziamo?». Non mancano poi coloro che provano a suggerire soluzioni alternative che comportino una sinergia tra albergatori e concessioni demaniali: «Ridurre il tratto di spiaggia a chi ha concessioni che si tramandano da padre in figlio, che pagano 4 soldi per le concessioni demaniali. Da anni, addirittura, hanno bar e ristorante che a loro volta danno in concessione per cifre esagerate. Riducessero questi stabilimenti, facessero pagare una cifra adeguata e mettessero a disposizione degli hotel una determinata quota di spiaggia. La spiaggia libera non si tocca! Altrimenti ci ritroveremo nelle condizioni di Ostia ove è pressoché impossibile raggiungere la spiaggia se non vai in una concessione balneare».

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