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Falconara, incidente alla raffineria: tre condanne e tre assoluzioni. La replica dell’Api

Il processo in primo grado, in seguito alla morte di Francesco Fiore nel 2013, ha assolto i dipendenti ma condannato a due anni i dirigenti Giancarlo Cogliati e Pierfilippo Amurri. Il Gruppo Api fa sapere che ricorrerà in appello

Raffineria Api Falconara

FALCONARA MARITTIMA – Il 4 luglio si è chiuso il primo grado del processo per la morte di Francesco Fiore, l’operaio che, in seguito a un incidente sul lavoro, morì il 18 giugno 2013. Il 54enne pugliese fu investito da un getto di vapore sprigionato da alcune valvole della raffineria Api di Falconara.
La sentenza del tribunale di Ancona ha condannato a due anni di reclusione Giancarlo Cogliati e Pierfilippo Amurri, rispettivamente amministratore delegato e responsabile Operazioni di api Raffineria di Ancona, e Antonio Palma, legale rappresentante della Ferplast Srl, l’azienda che aveva in carico i lavori ordinati dalla raffineria e per cui lavorava la vittima. Assolti invece gli altri dipendenti della raffineria, ovvero Francesco Lion, allora responsabile del settore manutenzione, Michele Del Prete, responsabile del reparto ispezione, e Monica Mais, dirigente del settore produzione.

La raffineria Api di Falconara fa sapere che ricorrerà in appello. “Il Gruppo ribadisce la piena fiducia in merito al buon operato dei suoi due dirigenti”, si legge in una nota. “Gli avvocati di Cogliati e Amurri, coadiuvati dai legali del Gruppo, ricorreranno in appello non appena avranno accesso alle motivazioni della sentenza, disponibili nei prossimi mesi. Abbiamo piena fiducia nel lavoro della Magistratura e siamo certi che la buona condotta dei nostri dirigenti sarà riconosciuta nel processo di appello, così come già in primo grado non sono stati rilevati profili di responsabilità ai sensi della legge 231“, che regolamenta la responsabilità amministrativa delle imprese.

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