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Vicenda Tecnowind: i libri in Tribunale

Concordato preventivo in continuità aziendale, questa la strada che prende sempre più corpo per risolvere lo stallo in cui si trova l'azienda fabrianese che produce cappe aspiranti. Il tutto in attesa dell'incontro al Mise a Roma fissato per il prossimo 11 aprile

La sede degli uffici della Tecnowind a Fabriano
La sede degli uffici della Tecnowind a Fabriano

FABRIANO – A giorni sarà presentato il concordato preventivo in continuità aziendale per la Tecnowind. La proprietà e il CdA hanno deciso di rompere gli indugi anche per garantire il sostegno necessario all’attività produttiva e il sostegno al reddito per i circa 280 lavoratori dell’azienda fabrianese che produce cappe aspiranti. Mentre si attende l’incontro al ministero dello Sviluppo economico fissato per il prossimo 11 aprile.
Sembra sia rimasta una sola strada percorribile per la Tecnowind. Portare i cosiddetti libri in Tribunale e vedere se in questo modo si possa smuovere lo stallo in cui si è piombati a seguito della posizione rigida del pool di banche creditrici dell’azienda per alcuni milioni di euro. Gli istituti di credito continuano a non essere interessato all’apertura di ulteriori linee di liquidità per garantire di poter evadere gli ordini dei clienti. Inoltre, le stesse banche – come hanno ribadito nell’incontro avuto a Milano a metà mese di marzo – hanno fatto intendere che non ci vogliono rimettere più del dovuto, ma chiedono, in pratica, che anche i pagamenti nei confronti di lavoratori e fornitori debbano subire una decurtazione quota parte. Una situazione, dunque, molto ingarbugliata.

Dal CdA della Tecnowind – dopo aver erogato 1.500 euro a ciascun dipendente e a seguito della disponibilità data per un ulteriore tranches per le tute blu che non sono sottoposte a contratti di solidarietà e/o cassa integrazione, e che quindi vantano un credito maggiore rispetto alle mensilità di gennaio e febbraio – si spera che attraverso la richiesta di concordato preventivo in continuità si possa sbloccare questa situazione di impasse. Questo per conseguire un duplice obiettivo: poter mandare avanti la produzione visto che gli ordini ci sono e, dall’altro, garantire i crediti dei lavoratori. In più, particolare non di poco conto, verificare le intenzioni di potenziali acquirenti. A partire dal Fondo di investimento area Euro che, seppur non ha ancora presentato un’offerta vincolante, potrebbe comunque rimanere della partita. Senza considerare, infine, che altri soggetti potrebbero farsi avanti per rilevare la proprietà della Tesconwind.
Anche di questo aspetto si parlerà, sicuramente, nell’incontro fissato al Mise per il prossimo 11 aprile. Summit ministeriale al quale parteciperanno Adr, CdA, sindaco di Fabriano, sindacati e, ci si augura, il viceministro Teresa Bellanova.

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