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Fabriano: Progetto Quadrilatero a rischio: nulla di fatto dal nuovo faccia a faccia sindacati-Astaldi

Le parti rimangono distanti e il rischio licenziamento rimane altissimo per 59 dipendenti. Sempre che il Governo giallo-verde non faccia pressione per una riunione pre-pausa estiva del Cipe e sbloccare i relativi fondi. La responsabilità è tutta nelle mani dei governanti romani. E Confindustria lancia l’appello per il completamento dell’opera

I Lavori alla Quadrilatero fermi
I Lavori alla Quadrilatero fermi

FABRIANO – Le parti rimangono distanti e il rischio licenziamento rimane altissimo per i 59 dipendenti dei cantieri di Fabriano del progetto Quadrilatero. Sempre che il Governo giallo-verde non faccia pressione per una riunione pre-pausa estiva del Cipe e sbloccare i relativi fondi. La responsabilità è tutta nelle mani dei governanti romani. Intanto, la Confindustria lancia l’appello per il completamento dell’opera.

Ieri pomeriggio, 26 luglio, secondo faccia a faccia fra sindacati di categoria e Astaldi. Il 18 giugno scorso è stata aperta una procedura di mobilità per 59 lavoratori su 147 occupati: 14 impiegati e 45 operai che lavorano nei cantieri di Cancelli e Borgo Tufico, comune di Fabriano.

Una decisione, motivata dalla Astaldi con la sostanziale impossibilità di andare avanti nelle lavorazioni con i tempi ipotizzati, dopo che nelle sedute del Cipe del 26 aprile scorso e successive, non sono entrati in discussione i finanziamenti del terzo/quarto lotto della Pedemontana delle Marche e la perizia 6 del lotto 1.1.

«Si è trattato di una riunione fiume. Abbiamo messo a conoscenza la Astaldi dei nostri incontri avuti con Anas, Regione Marche e comune di Fabriano. Abbiamo, inoltre, riferito che pare ci possa essere una riunione del Cipe prima della pausa di agosto e che si spera possano essere inserite la variate 6 e il terzo e quarto lotto della Pedemontana. Se ciò dovesse avvenire, gli abbiamo ribadito che la procedura di licenziamento collettivo non ha motivo di essere in virtù di questi stanziamenti e finanziamenti perché ci sarebbe una prospettiva lavorativa per molto tempo», riferiscono fonti sindacali.

La Astaldi ha ribadito che non intende cambiare linea, ma se il Cipe dovesse effettivamente riunirsi e stanziare i relativi finanziamenti, lo scenario cambierebbe, e si potrebbe tornare a ragionare sulla procedura di licenziamento collettivo. Le posizioni rimangono distanti. Dunque, è tutto in mano agli organismi politici e tecnici di Roma. Si spera che i rappresentanti politici del territorio di Fabriano possano effettivamente fare qualcosa. Altrimenti si rischierebbe l’ennesima incompiuta.

Nel frattempo, nei cantieri, in quello della Pedemontana, si sta lavorando, soprattutto per la movimentazione terra. Sulle SS. 76 stanno lavorando – a scartamento ridotto – nello svincolo di Valtreara e su un paio di punti del vecchio tracciato. Sindacati e Astaldi si rivedranno a fine agosto per la riunione decisiva sui licenziamenti collettivi. Se invece ci sarà il Cipe, si anticiperà il contatto.

Sull’argomento, si deve registrare infine la presa di posizione di Pierluigi Bocchini, vicepresidente delegato per la territoriale di Ancona di Confindustria Marche Nord. «La Quadrilatero? Non vorremmo che fosse l’ennesima, tragica, incompiuta all’italiana. Dopo la gestione del nostro Past President Gennaro Pieralisi, l’unica in grado di imprimere una direzione chiara all’opera se ne sono succedute altre che di fatto hanno rallentato, se non bloccato, l’ultimazione dei lavori. Con il risultato che a oggi ci troviamo un’arteria fondamentale per i trasporti di persone e merci nella nostra provincia, che di fatto è ad una sola corsia per senso di marcia, piena di ostacoli e rallentamenti. Fabriano è più vicina a Perugia che a Jesi o Ancona e questo è inaccettabile. Le ultime date comunicate dai responsabili dei lavori lo scorso novembre – conclude Bocchini – ovvero completamento dell’opera entro il corrente mese di luglio 2018 saranno, ancora una volta, puntualmente disattese. Si parla ora genericamente dei primi mesi del 2019: il nostro auspicio è che i progetti, tra l’altro già finanziati, siano approvati il prima possibile. È certo che gli industriali non staranno solo a guardare».

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