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La Lega di Fabriano torna in piazza e chiede la Zona franca

Banchetto informativo e affondo politico nei confronti dell'attuale Amministrazione comunale e di quella regionale. I leghisti promettono ulteriori azioni concrete per affrontare le emergenze territoriali

Le Lega in piazza a Fabriano

FABRIANO – La Lega di Fabriano torna in piazza. Al centro della manifestazione, la difficile situazione lavorativa e occupazionale della città. Si torna a chiedere, con forza, l’istituzione della Zona franca per invertire il trend.

Dopo la pausa estiva, i partiti ritornano alle loro iniziative politiche. È il caso della Lega di Fabriano che ha organizzato un banchetto informativo in piazza del Comune. «Non si può far finta di nulla. Esaminando i dati demografici si capisce che si continuano a perdere residenti. Il trend non accenna a fermarsi e tutto ciò si ripercuote sui servizi. La popolazione invecchia e i giovani vanno via. La città è ripiegata su sé stessa», attaccano dalla sezione di Fabriano della Lega.

«Una delle ricette che viene sbandierata è l’area di crisi complessa, omettendo di dire che con la proroga dell’Accordo di programma per le aree colpite dalla crisi della Antonio Merloni, molte strade ci sono precluse. Tutte, meno una: la Zona franca».

I leghisti fabrianesi spiegano che se fosse istituita la Zona franca, «da subito si avrebbero de-fiscalizzazioni e de-contribuzioni per micro, piccole e medie imprese, commercio, artigianato, lavoratori autonomi, partite iva e lavoratori dipendenti. È da più di un anno che ci battiamo per questo obiettivo, abbiamo anche progetti collegati per la bonifica e riqualificazione di aree industriali dismesse. Una nostra mozione giace in seconda Commissione in Regione, a breve speriamo sia discussa».

Quindi, l’affondo politico. «Tutto ciò sembra non interessare l’Amministrazione e le forze politiche di Fabriano e tanto meno chi governa la Regione, forse perché questa iniziativa non interessa le direzioni consuete. Allo scadere dell’Accordo di programma, dopo aver intrapreso il percorso per la Zona franca, si può iniziare a parlare di area di crisi complessa montana. Intanto, continuiamo a perdere tempo, si susseguono iniziative lodevoli che non portano benefici. Aspettiamo soluzioni dall’alto per le numerose crisi industriali, elemosinando proroghe agli ammortizzatori sociali per perpetuare l’assistenzialismo di chi ne usufruisce da 15 anni, mettendo a rischio gli ammortizzatori per chi sta andando in crisi ora o a breve».

Come Lega Fabriano, «continueremo a chiedere alla Regione di intraprendere per Fabriano il percorso di riconoscimento per la Zona franca», promettono.

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