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Fabio Marcelli: «Grazie Sgarbi, ma decide la città di Fabriano»

Il critico d'arte fabrianese, colui che per primo ha avuto l'intuizione che la statua lignea di San Pietro Martire fosse stata realizzata dal grande Donatello, invita l'Amministrazione comunale a restaurare personalmente l'opera

Vittorio Sgarbi e la statua di San Pietro Martire

FABRIANO – «Il cruccio che non sia stato possibile restituire la dignità che merita a questo capolavoro attraverso un restauro mi accompagna dal 1999, e continuo a sperare che sia Fabriano a trovare i fondi e l’orgoglio rispetto al proprio patrimonio culturale per conquistare questo obiettivo».

Fabio Marcelli

Questa la posizione di Fabio Marcelli, colui che per primo ha avuto l’intuizione che il San Pietro Martire potesse essere stata realizzata dal grande Donatello. E, a distanza di dieci anni, se ne è avuta la conferma. Ora, dopo l’esposizione agli Uffizi e l’annuncio del critico d’arte, Vittorio Sgarbi, di voler restaurare la scultura lignea a sue spese, attraverso i fondi del vitalizio da parlamentare, in città è scoppiata la polemica. Sgarbi, infatti, ha concluso il proprio video di annuncio per il restauro, aggiungendo che la prima esposizione del San Pietro Martire avverrà a Urbino. Ma sono molti a chiedere che non sia così. Fra questi anche il critico d’arte fabrianese, Fabio Marcelli.

«Il recente avanzo di oltre 2 milioni determinato nel bilancio del Comune dalla sospensione delle rate dei mutui, così come i 250.000 euro che il Ministero dei Beni Culturali ha destinato ai restauri delle opere della nostra Pinacoteca, forse, potrebbero garantire altre risorse. Non mancano opportunità nemmeno per i mecenati esterni all’Amministrazione comunale, perché nell’ultima Legge di Stabilità l’Art Bonus è diventato una misura permanente, quindi, agli eventuali mecenati fabrianesi sarà riconosciuto un ottimo beneficio fiscale. Ovviamente, anche il professor Sgarbi potrà trasformare in credito d’imposta il 65% dei 600 mila euro che ha annunciato di voler donare per il restauro di opere d’arte», evidenzia Marcelli.
«Personalmente, sono convinto che un dono prima si rende concreto e poi si annuncia, quindi vedremo se vi saranno nel breve sviluppi concreti di quello che resta un annuncio, che peraltro non interessa solo Fabriano. Non capisco, comunque, a quale titolo il professor Sgarbi annuncia ai media nazionali che la statua sarà esposta ad Urbino a restauro finito, per poi rientrare nella nostra città, quando la Giunta e il Consiglio comunale non si sono ancora espressi come a loro compete in accordo con il Rettore della chiesa di Santa Lucia e la Soprintendenza, perché la statua è un patrimonio della città di Fabriano. A onta dei proclami del professor Sgarbi, quindi, spero che l’Amministrazione comunale mantenga ben saldo il timone delle proprie responsabilità e prerogative, evitando, come è stato fatto in occasione del prestito alla mostra di Firenze, di prendere come buone garanzie di fondi per i restauri che poi sono, nell’evidenza dei fatti, state disattese. Intanto un altro anno è già quasi passato», conclude Fabio Marcelli.

Il costo del restauro, al netto di ulteriori valutazione, dovrebbe aggirarsi attorno ai 18mila euro. Poiché la diatriba sulla proprietà della scultura in legno alta quasi due metri sempre visibile nella chiesa di Santa Lucia-San Domenico, si è conclusa a favore del Comune, ecco che Marcelli invoca uno scatto d’orgoglio da parte dell’Amministrazione comunale. Una sorta di grazie per il finanziamento annunciato da Sgarbi, ma la decisione spetta a Fabriano, vale a dire che sia la città a decidere il destino su questa statua e la sua prima esposizione post-restauro.
Restauro che dovrebbe durare circa 7/8 mesi, dunque c’è il tempo sufficiente per studiare un piano d’azione.

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