Attualità

Etica, scienza e sicurezza. Nasce il circo del futuro

Anche l'Italia si sta lentamente adeguando alla prospettiva europea di porre un veto all'utilizzo degli animali a fini di divertimento. Ne abbiamo parlato con Gaia Angelini, responsabile Lav-Lega antivivisezione - area Animali esotici

OSIMO – La disaffezione dei cittadini europei verso gli spettacoli con animali cresce di giorno in giorno. A testimoniarlo anche l’aumento delle norme che ne proibiscono l’uso, varate in più della metà degli stati dell’Unione Europea. Inversamente proporzionale è l’ascesa del circo contemporaneo (senza animali), una realtà sempre più diffusa ed economicamente sostenibile supportata da sponsor aziendali e dai finanziamenti europei. La Lav in particolare ha appena descritto la crisi economica ed occupazionale in cui versa il circo con gli animali, oggi, in Italia, raccomandando le misure a sostegno della transizione verso nuove forme di spettacolo e occupazione. Forme che non prevedano l’uso di animali, la cui detenzione è considerata come il maggior ostacolo al cambiamento di questo settore. Gli animalisti marchigiani domenica 23 aprile scenderanno a manifestare nella centralissima piazza Boccolino a Osimo per chiedere all’amministrazione di adottare il nuovo regolamento. Una situazione che si è creata visto l’arrivo, nei giorni scorsi, a Campocavallo di un tendone. Della questione ne abbiamo parlato con Gaia Angelini, responsabile Lav – area Animali esotici Italia e Marche.

Gaia Angelini-Lav Marche

Che cosa sta facendo oggi la Lav per questo settore?
«La Lav e il Censis hanno appena presentato un rapporto, “I circhi in Italia”: il mercato europeo si sta progressivamente chiudendo per i circhi con animali a favore del circo contemporaneo, una realtà idonea alla società del ventunesimo secolo. Ciò avviene sia per motivi legati all’etica, alla scienza e alla sicurezza pubblica, sia per la normativa evoluta che classifica gli animali come esseri senzienti e non come oggetti».

Qualcosa si sta muovendo anche in Italia?
«In collaborazione con l’istituto Censis, Adi e “Eurogroup for animals” abbiamo organizzato tre eventi, due in Italia e uno al Parlamento europeo, che hanno dimostrato con dati ufficiali e l’apporto di esperti autorevoli che la dismissione dei circhi con animali in Italia è necessaria e inevitabile. Ci auguriamo una rapida adozione, da parte del Parlamento italiano, del disegno di legge 2287 bis sul Codice dello spettacolo promosso dal ministro Franceschini, affinché l’Italia si aggiunga ai più di 50 stati nel mondo che hanno già fatto un passo avanti di civiltà e si sono distaccati dall’utilizzo degli animali a fini di divertimento».

Quali sarebbero le conseguenze dell’applicazione della legge in termini economici?
«I dati rivelano che gli attuali finanziamenti erogati dallo Stato per i controlli ai circhi itineranti, anche in riferimento alla sicurezza dei cittadini, potrebbero essere “risparmiati” e destinati al sostegno del periodo di transizione nell’ambito dell’applicazione della legge italiana di dismissione dei circhi con animali, attualmente in discussione al Senato».

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