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Espropri A14 Pesaro, vinto il ricorso e il risarcimento è da capogiro

L’unione Nazionale Tutela Espropriati e l'avvocato Corrado Brancati sono arrivati in Cassazione per due terreni: si passa da 3800 euro a 52 mila e da 150 mila a mezzo milione

PESARO – Risarcimenti troppo bassi per gli espropri per l’A14, vinto il ricorso e le cifre salgono non poco.

L’unione Nazionale Tutela Espropriati, rappresentata da Corrado Brancati, comunica che la Corte di Cassazione recentemente ha accolto 2 ricorsi presentati da proprietari di terreni nel Comune di Pesaro e tutelati dall’avvocato Brancati relativi agli espropri per la realizzazione della terza corsia dell’Autostrada A14, condannando Autostrade per l’Italia al pagamento di indennità di esproprio assai importanti.

«La vicenda trae origine nel 2008 dagli espropri per la terza corsia dell’A14” – racconta Brancati – i terreni interessati erano edificabili secondo quanto indicato dal Piano Regolatore del Comune di Pesaro. Essendo tuttavia confinanti con l’Autostrada A 14 rientravano ovviamente all’interno della fascia di rispetto stradale. In ragione di ciò Autostrade aveva proposto un pagamento ad un valore meramente agricolo. Abbiamo quindi fatto ricorso in Corte di Appello di Ancona. La corte anconetana, tuttavia, aveva riconosciuto solo parzialmente le nostre ragioni e per tale motivo abbiamo fatto ricorso in Corte di Cassazione.

L’avvocato Corrado Brancati

Ora la Suprema Corte, finalmente, riconosce il giusto diritto dei proprietari ad essere risarciti per la perdita economica subita a causa dell’esproprio ed i beni espropriati potranno essere pagati secondo il loro reale valore di mercato».

La differenza non è certo poca cosa. Autostrade originariamente aveva offerto 3800 euro in un caso e 52.000 euro nell’altro. Ora, pur se l’esatta determinazione dovrà essere effettuata dalla Corte di Appello di Ancona, indicativamente si parlerà di valori di 150.000 euro in un caso e di circa 450-500.000 euro nell’altro.

«Una battaglia assai importante quella svolta in questi anni, non solo ovviamente per i proprietari, ma anche perché queste sentenze della Corte di Cassazione potranno ora fungere da precedente nei tanti contenziosi che l’Associazione segue per i propritari espropriati in tutta Italia», chiude Brancati.

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