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Energia, verso la fine del mercato di maggior tutela. Ecco come muoversi già da ora

«È necessario informarsi e confrontare in modo critico le offerte senza coercizioni, al fine di compiere scelte consapevoli in linea con i propri bisogni e le proprie abitudini di consumo», dice Roberta Mangoni. Ad aggravare la situazione il proliferare di pratiche commerciali scorrette delle società di vendita

La data prevista per la fine del mercato di maggior tutela ad oggi è il primo luglio 2019. L’addio al mercato tutelato impatterà su circa 17 milioni di famiglie e 3 milioni di piccole e medie imprese (partite iva) che sono rimasti nel mercato di maggior tutela (es. Enel Servizio Elettrico, oggi Servizio Elettrico Nazionale per il settore elettrico). Non tutti i consumatori sono adeguatamente informati sia della data in cui avverrà il cambiamento, sia di cosa effettivamente succederà.

«La conseguenza della fine del mercato tutelato comporterà il termine del regime di tutela del prezzo fissato dall’Autorità Garante, che finora ci aveva garantito bollette calmierate e la partecipazione al mercato libero sarà l’unica modalità di fornitura che rimarrà in vigore. Chi non avrà scelto una società operante nel mercato libero resterà tecnicamente senza fornitore passando automaticamente al servizio di salvaguardia temporaneo, che prevede però tariffe più elevate», dice Roberta Mangoni di Adiconsum Marche.

Resta il dubbio che la riforma comporti aumenti di prezzo per i consumatori. La stessa Autorità garante per l’energia elettrica ed il gas ha documentato che il passaggio al mercato libero significa costi più elevati del 15% per l’energia elettrica e del 8% per il gas. Il garante per l’energia tranquillizza che monitorerà con la massima attenzione perché non ci siano aumenti di prezzo per i consumatori.

«Tuttavia occorre procedere per ordine e con la massima calma, senza alcuna necessità di affrettarsi e soprattutto senza cedere alla pressione promozionale delle società di vendita che, con l’obiettivo di conquistare nuovi clienti, cercano di forzare la decisione del consumatore verso il cambio del fornitore, spesso con pratiche commerciali scorrette volte a far credere al consumatore che la fine del mercato tutelato sia imminente e che dunque è necessario affrettarsi a lasciare il mercato di maggior tutela. Sono infatti moltissime le richieste di informazioni che arrivano ai nostri sportelli da parte degli utenti in merito all’obbligo di passaggio al mercato libero, proposto con telefonate insistenti, visite a domicilio e spot televisivi e radiofonici con offerte di risparmi spesso non realistici e limitati nel tempo», dice Mangoni.

Quindi innanzitutto non c’è fretta: confrontare i prezzi e prepararsi al cambio fornitore in tempo per il 2019 è il consiglio giusto da seguire per non ritrovarsi con un fornitore che non si è scelto con consapevolezza o dover scegliere all’ultimo momento senza aver verificato le condizioni. È necessario informarsi e confrontare in modo critico le offerte senza coercizioni, al fine di compiere scelte consapevoli in linea con i propri bisogni e le proprie abitudini di consumo.

Fondamentale sarà dunque confrontare le varie offerte, ma si tratta di una cosa non molto facile, in quanto oltre alla quota energia (che normalmente è il 25-30% del costo della bolletta) la rimanenti voci, dispacciamento, oneri di sistema, manutenzione rete, possono essere di difficile confronto.

Ad aggravare la situazione il proliferare di pratiche commerciali scorrette delle società di vendita, che attuano strategie di marketing incontrollate, sfruttando il momento transitorio. Nella giungla della concorrenza, infatti, spuntano anche società che propongono contratti con clausole ai limiti della vessatorietà, o società che hanno come pilastro della strategia commerciale la proposta di servizi aggiuntivi (assicurazioni sulla casa, sulla caldaia, lampadine a risparmio energetico…) che nulla hanno a che fare con la fornitura di energia, ma che possono catturare l’interesse dell’utente.

«La raccomandazione fondamentale resta dunque quella di non sottoscrivere proposte contrattuali senza aver prima verificato la reale convenienza e “serietà” delle condizioni, e soprattutto non soffermandosi soltanto sul prezzo. L’Adiconsum Marche è a disposizione, in tutte le sedi territoriali, per fornire ai cittadini/consumatori interessati ogni utile indicazione per una scelta oculata, informata e consapevole», conclude.

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