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Elezioni Senigallia, Barbara Bolletta lascia la sfida

La candidata a sindaco per il movimento Etica non correrà per la poltrona di primo cittadino della spiaggia di velluto, per dedicarsi a un progetto sociale. Ma prima accusa i politici locali: «mani incapaci»

Barbara Bolletta
Barbara Bolletta

SENIGALLIA – Torna a sei candidati la corsa elettorale del prossimo settembre a Senigallia. A rinunciare alla sfida per il ruolo di sindaco della spiaggia di velluto è Barbara Bolletta, esponente provinciale di Etica Movimento Politico, che si è dichiarata molto sfiduciata dalla politica e dai politici cittadini, non in grado a suo dire, di soddisfare le reali esigenze dei cittadini.

La 46enne jesina nel 2015 si era presentata nella lista Nuova Senigallia, con Marcello Liverani aspirante primo cittadino; a pochi mesi dalle elezioni, dopo essersi presentata alla città come candidata sindaco, lascia il terreno di gioco per dedicarsi alla realizzazione di un progetto sociale di grande valore che potrà sostenere le famiglie e le imprese in questo momento di difficoltà. Una scelta in accordo con i responsabili del movimento politico Etica.

Ma prima di lasciare, Bolletta lancia un’accusa alla politica senigalliese: «In questi ultimi mesi, ho avuto modo, più di quello che già sapevo, di osservare i comportamenti di una politica disfattista ed incosciente». Il cambiamento, secondo l’esponente di Etica, non potrà avvenire attraverso la politica locale: sono «impegnati in scopi personali ed egoistici che vanno contro gli interessi della popolazione: ognuno – continua – guarda il proprio giardino senza valutare la possibilità di un progetto alternativo ed ambizioso che può migliorare la vita di tutti i cittadini partendo proprio dalle loro esigenze». 

«Ho provato più volte a chiedere un confronto con tutti i candidati sindaco ma si sono dileguati come la sabbia spazzata via dal vento, perché sapevano che nessuno di loro aveva un programma ambizioso come quello presentato dalla sottoscritta. Quando i cittadini si renderanno conto che chiunque governi una città senza un progetto chiaro lasciano la propria vita e quella dei propri familiari nelle mani di incapaci – conclude Bolletta – poi sarà troppo tardi».

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