Ancona-Osimo

Ecco la doula. Una mamma alla mamma

Silvia Del Bello spiega il ruolo dI questa figura, molto diffusa oggi nel nord Europa, nata per dare un sostegno delle famiglie e il recente impegno dell'associazione anche per le popolazioni terremotate

ANCONA – Doula significa sostegno alle famiglie, vuol dire stare accanto ad una coppia nel momento più importante. Questa figura arriva sino a noi dall’antica Grecia, dove la doula era la donna che aiutava la padrona con la nascita di un figlio.

Silvia Del Bello

«È una figura non medicalizzata che sostiene la famiglia dal concepimento fino al primo anno di vita del bambino – spiega Silvia Del Bello, doula di Ancona – L’intervento è molto pratico ed emotivo riguarda sia la mamma che il padre, rivestendo quest’ultimo un ruolo molto importante. Figura molto diffusa nel Nord Europa, la Doula fa da madre alla madre. È una missione naturale: fino a qualche anno la le donne avevano vicine le madri dopo il parto, adesso con il lavoro e la vita sempre più frenetica questo avviene meno e spesso le donne incappano in situazioni spiacevoli che possono essere risolte con ascolto e comprensione, penso alle depressioni post partum ad esempio. Non ci sostituiamo allo psicologo ma lavorando a domicilio, la doula può essere una valido supporto alle terapie intraprese con i professionisti».

Formatasi all’Associazione Nazionale Eco Mondo Doula, con sede a Pisa, Silvia racconta che in occasione del terremoto dello scorso agosto, questa realtà si è messa in moto: «Tutto è nato virtualmente: accolto l’appello della presidente nazionale abbiamo fatto squadra e creato “La Doula non trema”. Questa realtà, oltre a me, include altre doule: Nilde Scurti di Pescara ma residente a Como, Marta Mariani di Senigallia e Federico Giacani di Fano. Ognuno di noi con le sue competenze abbiamo offerto sostegno alle famiglie in difficoltà anche grazie all’associazione “Io non crollo” di Camerino». Aiuto materiale ma anche sostegno umano: quello che è successo tra Silvia e Francesca di San Severino, rimasta senza casa dopo il sisma. «Problemi con l’allattamento, la paura fa tornare indietro il latte, emotività e stress rischiano di compromettere l’equilibrio di ciascuna donna, figuriamoci quelle alla prima esperienza genitoriale che si trovano a vivere in un contesto così complesso. Con Francesca abbiamo fatto un percorso importante: se sei attaccato alle cose materiali con il terremoto hai perso tutto, fare un lavoro intimo con se stessi contente di affrontare le problematiche con un altro spirito».

Francesca e Giovanni

Difficile da spiegare a parole, ci ha provato proprio Francesca che racconta la sua esperienza: «Non sapevo delle doule, ne sono venuta a conoscenza tramite un’amica neomamma emiliana. Giovanni aveva appena venti giorni e avevamo problemi con l’allattamento così ho deciso di digitare mondo-doula.it per capire se ci fosse qualcuno nella mia zona, San Severino Marche. La più vicina è Silvia. Facciamo una lunga chiacchierata al telefono e decidiamo di vederci. Lei mi raggiunge, facendo parecchi chilometri. L’incontro è stato di conoscenza, di racconti, di sfoghi. Il primo aiuto concreto è stato proprio sull’argomento per cui l’ho contattata: l’allattamento. Arriva il terremoto, per l’inagibilità sono costretta a trasferirmi. Un lato positivo c’è: Silvia è a dieci minuti da casa. Decidiamo di fissare altri appuntamenti. Giovanni si alimenta ormai (quasi) esclusivamente di latte materno, ma ho altre mille domande da porle. La prima su tutte: ma perché spesso si omettono le difficoltà della maternità? Sento parlare solo mamme che raccontano quanto sia tutto fantastico e gratificante. Silvia mi aiuta a darmi delle risposte, perché sì, una delle cose che mi è più piaciuta è la consapevolezza che è stata in grado di tirarmi fuori. Grazie ai suoi metodi è riuscita a scavare nel mio profondo accompagnandomi in un viaggio introspettivo verso le soluzioni che stavo cercando. Aria e terra? Non mi dicevano nulla, ora so che sono i miei due elementi, o meglio, il mio, l’aria, e quello di cui ho bisogno per trovare una stabilità, la terra. I miei articolati processi mentali di pensiero vanno ridimensionati ed equilibrati con azioni “materiali”, con un radicamento fisico. Uso il presente perché anche oggi, ogni tanto, applico ciò che ho imparato. La consulenza, infatti, non è benefica solo sul momento, ma è un insegnamento che ci portiamo dietro. Quando penso a Silvia penso a compagnia, commozione, gioco, ma soprattutto a professionalità. Tramite lei, ringrazio tutte le doule per ciò che fanno».

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