Ancona-Osimo

Donne e imprese, 1 su 5 è al comando

Nelle Marche, le aziende in rosa non rappresentano neanche il 30% della totalità: si tratta perlopiù di imprese individuali e sono concentrate in settori tradizionalmente femminili di servizio e assistenza alla persona

Un'operaia durante la produzione

ANCONA – Imprenditoria femminile marchigiana, un’impresa su 5 vede donne sole al comando, ma c’è ancora molta strada da fare. Secondo i dati della Camera di Commercio di Ancona, al 31 dicembre 2016, sono 39.421 le imprese femminili delle Marche e costituiscono  il 22,9% del totale (172.337), una quota in lieve calo rispetto al dato 2015 ma che si colloca comunque sopra la media nazionale in un panorama che vede generalmente una femminilizzazione imprenditoriale maggiore nelle regioni del Centro Sud (con in testa il Molise, 28,3%) e minore nelle regioni settentrionali, con in coda il Trentino – Alto Adige (17,6%). Nella nostra regione, in media un’impresa su 5 è guidata da donne (con lievi differenze: si va da un tasso di incidenza del 23,5%  di Macerata al 21,3% di Pesaro e Urbino).

Nella realtà dell’imprenditoria femminile risulta largamente predominante l’impresa individuale (un’impresa femminile su tre ha questa forma giuridica: per il resto il tessuto imprenditoriale femminile della nostra regione è composto per il 17,4% da società di capitale e il 14,3% da società di persona). Il 95,4% di queste realtà sono micro imprese, cioè imprese con un numero di addetti inferiore a 10.  Per quanto riguarda i settori di attività economica, il  42% circa delle imprese femminili è assorbito da agricoltura, silvicoltura e pesca (8.134 imprese femminili e un tasso di femminilizzazione del 29,1%), attività dei servizi di alloggio e ristorazione (3.506 e 30,8%), nelle altre attività di servizi (3.916 e addirittura 55,5% per l’incidenza relativa sulle imprese totali del settore), e nel noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (1.161 e 28,6%).

Se aggiungiamo anche il commercio che conta un numero di imprese femminili pari a 9.522 e un tasso di femminilizzazione del 23,8% si arriva a coprire una quota pari ai due terzi dell’universo delle imprese femminili marchigiane. Disaggregando ulteriormente il dato sulle attività economiche e guardando all’incidenza sulle stesse delle imprese donna, risultano femminili quattro imprese su dieci nelle attività di assistenza sociale non residenziale (68,3%), nelle attività di servizi per la persona (64,9%), nelle attività di biblioteche, archivi e musei ed altre attività culturali (50%), confezione di articoli di abbigliamento; confezioni di articoli in pelle e pelliccia (44,4%), servizi veterinari (42,9%), industrie tessili (40,3%).

Giorgio Cataldi, presidente Camera di Commercio Ancona

«Certo, il dato Marche e in particolare quello di Ancona sulla presenza di imprese a titolarità femminile è migliore rispetto a quello nazionale. Nondimeno non lo saluterei ancora come un successo: le imprese guidate da donne non rappresentano neanche il 30% della totalità, si tratta per lo più di imprese individuali e sono concentrate in settori tradizionalmente femminili di servizio e assistenza alla persona– commenta Giorgio Cataldi, presidente della Camera di Commercio di Ancona-. Viviamo in tempi di grande complessità dove da un lato si assiste a un progressivo aumento in corsi di studi anche a indirizzo tecnico e scientifico del numero delle studentesse, d’altro canto, una volta entrate nel mondo del lavoro, le donne fanno ancora i conti con parzialità importanti tanto a livello di mansione che di retribuzione. In questa nuova realtà economica da era dell’austerità, la preparazione scientifica e in particolare informatica è diventata rilevante in ogni ramo del sapere e dell’economia: quando registreremo una maggiore parità nelle titolarità di impresa e una presenza di donne in ruoli apicali anche in settori ritenuti maschili, beh allora avremo dato davvero una buona notizia. Ancona peraltro ha una Politecnica d’eccellenza che prepara ogni anno brillanti laureati e soprattutto laureate che si fanno valere nelle imprese, lo vediamo bene come Camera di Commercio in tante iniziative che coinvolgono i giovani avvicinandoli al mondo del lavoro: da Campus World a E-capital a Crescere in digitale».

Presso la Camera di Commercio di Ancona è costituito il Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile con lo scopo di promuovere, sostenere e diffondere la cultura d’impresa al femminile. «In particolare il Comitato stimola la partecipazione delle imprese femminili alle attività della Camere di Commercio coniugando lo sviluppo dell’imprenditoria locale in un’ottica di genere- spiega la Presidente del Comitato Francesca Gironi -. Promuove indagini conoscitive sulle realtà locali per individuare opportunità di accesso delle donne nel mondo del lavoro e, in particolare, dell’imprenditoria; mette a punto iniziative per lo sviluppo dell’impresa femminile, attiva iniziative per facilitare l’accesso al credito e cura attività di ricerca e studio e delle relazioni con il mondo dell’istruzione e della formazione. È previsto per quest’anno la pubblicazione del Bando Impronta d’Impresa che attribuisce premi in denaro alle attività imprenditoriali femminile capaci di innovazione. Seguiteci sul sito e sulla pagina facebook della Camera di Commercio di Ancona per conoscere i dettagli».

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