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Discariche Pesaro Urbino: chiude Ca’ Lucio, restano Tavullia e Monteschiantello ma senza ampliamento

La previsione del piano d’ambito blocca l’estensione dell’impianto fanese. Ruggeri (M5S): «Battaglia vinta»

PESARO URBINO – Discariche, ecco il piano d’ambito. Chiude la discarica di Ca’ Lucio, mantenute quelle di Ca’ Asprete di Tavulia e di Monteschiantello di Fano ma per quest’ultima niente ampliamento. Il Piano, già in Regione per ottenere il parere di conformità al Programma regionale dei rifiuti (Prg), è passato con il voto di maggioranza (74,24%), il voto negativo di Terre Roveresche e l’astensione di Fano e San Costanzo. 

Sul caso interviene Marta Ruggeri, capogruppo M5S in Regione. La consigliera contestava lo sfruttamento intensivo delle discariche di Urbino/Cà Lucio e di Tavullia/Cà Asprete, che avrebbe portato alla necessità di ampliare la discarica di Fano in località Monteschiantello, individuata in prospettiva come unica discarica provinciale.

Con l’accordo di programma del 31.03.2017 tra il gestore privato del servizio di igiene urbana Marche Multiservizi, l’A.T.A., la Provincia, i Comuni di Tavullia e Urbino, e l’Unione Montana Alta Valle del Metauro,  le parti decidevano lo sfruttamento intensivo delle due discariche mediante il conferimento di rifiuti speciali non pericolosi di natura industriale e artigianale, con provenienza anche da fuori ambito territoriale, superando il limite del 50% dei rifiuti solidi urbani previsto dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.

«Tale deroga rispetto alle regole regionali veniva giustificata da considerazioni di natura meramente economica, con il pretesto di ricavare risorse finanziarie per la costruzione di un impianto di Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti da collocare a Tavullia, impianto peraltro sparito dai radar della programmazione – precisa Ruggeri – Questa circostanza, ben nota agli assessori all’ambiente che si sono succeduti in Regione ed agli uffici regionali competenti, è continuata fino ad oggi, provocando il riempimento dei volumi di abbancamento autorizzati nella discarica di Cà Lucio di Urbino, e la previsione di un precoce esaurimento, entro il 2027, della discarica di Cà Asprete a Tavullia».

Come conseguenza di ciò la discarica fanese di Monteschiantello sarebbe rimasta assai presto l’unica discarica attiva in provincia, con la conseguente necessità di un suo ampliamento, già annunciato da Aset, per fare fronte alle esigenze dell’intero ambito territoriale. Un ampliamento fermamente contestato anche dal Sindaco del limitrofo Comune di San Costanzo, che si sarebbe dovuto evitare, per il Movimento 5 Stelle di Fano, con una gestione delle discariche provinciali coerente con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti vigente.

Conclude Ruggeri: «Prendo atto che dopo la mia interrogazione in Consiglio regionale, e le osservazioni presentate nella procedura di Valutazione Ambientale Strategica del piano d’ambito, il Piano provinciale di gestione dei rifiuti ha cambiato rotta. Rilevo questa circostanza con soddisfazione, anche se purtroppo, come spesso accade, si sono chiusi i cancelli dopo che i buoi sono fuggiti».

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