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Dipendenti in cooperativa per riprendersi l’azienda fallita

Gli ex lavoratori della Seda di Jesi si sono rimboccati le maniche e hanno fondato E-Sed. Tenacia e coraggio per reagire alla crisi economica. Il presidente Emanuele Moreschi: «Non abbiamo mai smesso di credere che questa azienda con il suo know-how sarebbe riuscita a ritornare al suo valore»

I soci della E-Sed con le istituzioni e i vertici degli istituti bancari del territorio
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JESI – Reagire alla crisi si può. E-Sed, la cooperativa nata sulle ceneri del fallimento della Seda, grazie ad un’iniziativa di 32 dipendenti ora soci, si è aggiudicata l’acquisto della società dalla procedura fallimentare dal Tribunale di Ancona. Si riparte più in forma di prima. Una bellissima storia fatta di tenacia, coraggio e determinazione. Una lezione magistrale ai tempi della recessione.

La vicenda è nota. La Seda, un vanto del territorio che ha dato impiego a circa 80 dipendenti, tutti estremamente qualificati e soprattutto che ha rappresentato un valore aggiunto importante per la Vallesina a livello nazionale, garantiva con il proprio software il processo di riscossione di enti come Equitalia, città come Torino Metropolitana, intere regioni come il Trentino Alto Adige e le Marche, oltre una serie di importanti altre commesse. Entrando in crisi la società, che era stata acquisita nel 2010 quando le banche precedentemente socie avevano dismesso e ceduto alla KGS di Pesaro, i dipendenti hanno preso coraggio e proprio un anno fa hanno costituito l’impresa tra i soci a cui il tribunale ha venduto l’azienda Seda. Va sottolineato che con l’operazione, oltre ai 32 soci del nucleo, la E-Sed ha assunto 22 dipendenti alcuni dei quali della vecchia società, portando l’organico a 54 unità. E’ stata così realizzata la continuità del servizio pubblico da parte di E-Sed, anche se nel frattempo la precedente società è stata dichiarata fallita con sentenze del tribunale il 9 giugno 2016.

«Non pensiamo al passato – ha detto Emanuele Moreschi, presidente della E-Sed –, quando abbiamo vissuto momenti difficili, ma al futuro. Non abbiamo mai smesso di credere che questa azienda con il suo know-how e le sue meravigliose risorse umane, sarebbe riuscita a ritornare al suo valore. Stiamo già lavorando e creando ricchezza. Ora la nostra vera sfida è innovare e investire in progetti che ci possano garantire un futuro». Tra i progetti citati c’è il continuo aggiornamento del software, il collegamento con i poli della conoscenza e dell’eccellenza delle Marche per l’acquisizione di giovani talenti e condivisione di progetti strategici nel mondo dell’ict e del web.

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