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Diego racconta i suoi cocktail

Il giovane barman ogni sera lavora nel locale "Spaccio" a Senigallia. Ha già vinto una competizione ed è in pole per assicurarsi un posto sul podio al "Liquid Gems Competiton"

Diego Guazzarotti

SENIGALLIA – Si chiama Diego Guazzarotti, ha 21 anni ed è uno dei bar tender più promettenti d’Italia. Ex studente dell’Istituto Panzini, da due anni lavoro nel locale “Spaccio” di Piazza Manni. Nel titolare, Romano Bonacorsi, ha trovato non solo un amico, ma anche un bravo maestro. Non ama definirsi un bevitore e se deve scegliere un cocktail preferisce la semplicità del “Gin Tonic”, ma purchè venga fatto con gli ingredienti giusti.

Com’è nata la sua passione per i cocktail?
«Ho frequentato “Sala bar” all’Istiuto Panzini e dopo ho iniziato subito a lavorare. Ero partito per fare la stagione estiva, ma poi sono rimasto tutto l’anno».

A scuola si era già distinto per la sua capacità dietro il bancone?
«Sono sempre andato bene ed il professore, quando c’era da fare un servizio esterno, mi teneva sempre in considerazione».

Da bambino sognava di fare il barman?
«La passione mi è venuta a scuola, quando ho iniziato a stare al bar mi sono accorto che mi piaceva».

E cosa le piace in particolare di questo lavoro?
«Per me non è un lavoro, è una passione. Ogni giorno vado a lavorare contento».

Ha un sogno per il futuro?
«Al momento penso solo a fare bene».

Dopo la scuola ha approfondito con altri corsi?
«No, Romano (Bonacorsi, ndr) mi ha insegnato a mettere in pratica molte cose che a scuola avevo imparato a livello teorico, con lui ho approfondito molto».

Ha vinto anche alcuni concorsi che hanno contribuito a farla conoscere…
«Con il “Medmex”, un cocktail di tequila e Varnelli sono arrivato primo alla “Varnelli e Bartales cocktail competition”. Ora sono in corsa per il “Liquid Gems”, una competizione che si svolge a tappe: ho già un primo e due secondi posti. Adesso ci sarà un altro step a fine marzo, prima della finalissima»

È un bevitore? Qual è il suo cocktail preferito?
«Diciamo che assaggio, scelgo il “Gin tonic”».

Come si fa un “Gin tonic” perfetto?
«Con un buon gin, un bicchiere freddo colmo di ghiaccio ed una buona acqua tonica…».

E la fetta di limone?
«Beh’ quella dipende dal Gin che si usa».

Ci sono persone che vengono a “Spaccio” per i suoi cocktail?
«Io sono fisso tutte le sere da più di due anni, ma la vera star del bancone è Romano (Bonacorsi)».

I drink che presenta alle gare li propone ai suoi clienti?
«Naturalmente, li rifaccio tutti al bar, e il “London pour Rome” va molto forte».

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