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Civitanova, giro di vite sul caporalato. Sfruttavano 6 stranieri nel volantinaggio

Tutti di etnia pakistana e indiana, venivano pagati 2,90 euro all'ora e lavoravano 12 ore al giorno, 6 giorni su 7, ma da busta paga risultava solo un'ora al giorno per pochi giorni al mese. A scoprirlo, i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro

CIVITANOVA MARCHE – Nuova operazione contro il caporalato. È giro di vite sullo sfruttamento dei lavoratori da parte dei militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di Macerata che in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Civitanova Marche, guidati dal comandante Enzo Marinelli, nei giorni scorsi hanno eseguito un’altra importante operazione dopo quella nell’impresa agricola che sfruttava 62 braccianti nei terreni di Montelupone e Recanati. Questa volta nel mirino dei militari dell’Arma è finito il settore della distribuzione di materiale pubblicitario, ovvero il volantinaggio.

Nelle scorse settimane i carabinieri di Civitanova Marche avevano iniziato ad attenzionare e a pedinare due furgoni dediti all’attività di volantinaggio nella zona di Civitanova Marche, nella quale venivano impiegati 6 lavoratori stranieri. I militari, il 6 settembre, hanno identificato i lavoratori, alcuni di etnia pakistana e altri indiani, sorpresi per le vie di Macerata a distribuire in sella alle bici volantini pubblicitari per alcune aziende di Rimini e Macerata.

Dalle testimonianze dei lavoratori e dagli accertamenti eseguiti dai carabinieri è emerso un quadro di pesante sfruttamento fatto di giornate lavorative di 12 ore pagate 2,90 euro all’ora. Una condizione che gli stranieri erano costretti a subire pur portare a casa una piccola somma necessaria a mantenere la famiglia.

In pratica le aziende elaboravano una busta paga dove riportavano una sola ora di lavoro giornaliero per pochi giorni al mese, quando invece erano costretti a lavorare 6 giorni su 7 per 12 ore al giorno. Una consistente evasione contributiva alla quale si univa anche la violazione nelle norme di sicurezza del lavoro: i dipendenti non avevano infatti ricevuto adeguata formazione e informazione sui possibili rischi e non erano stati sottoposti a visita medica che ne attestasse l’idoneità alla mansione, inoltre non erano stati forniti loro dispositivi di protezione individuali.

I carabinieri hanno proceduto al sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, dei furgoni utilizzati dalle due aziende, come disposto dal Sostituto Procuratore presso la Procura di Macerata, Buccini, d’intesa con il Procuratore Giovanni Giorgio, che ha concordato con le risultanze investigative del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di Macerata. Procedimento convalidato dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Macerata, Claudio Bonifazi. Intanto proseguono gli accertamenti investigativi da parte dei militari dell’Arma per individuare la filiera dei committenti.

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