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Covid, variante inglese: test agli sgoccioli a Tolentino e Pollenza, domani parte Castelfidardo. Parola ai sindaci

Due docenti ricoverate a Castelfidardo, proseguono i test per mappare la situazione dei contagi da mutazione inglese al virus nelle scuole marchigiane dopo i 7 casi registrati nei giorni scorsi a Tolentino, Pollenza e Castelfidardo

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ANCONA – Prosegue anche oggi con gli ultimi test a Tolentino e Pollenza, l’attività di screening nelle scuole marchigiane dove sono stati riscontrati casi di variante inglese (Tolentino, Pollenza e Castelfidardo) per mappare la situazione dei contagi da mutazione al covid-19. Dopo i casi registrati nelle tre scuole delle Marche, e la chiusura di tre istituti, cresce l’apprensione per la mutazione al virus. Nelle Marche «per il momento non sono stati rilevati» casi di variante brasiliana o sudafricana come conferma il professor Stefano Menzo, primario della Virologia di Torrette che aggiunge «continuiamo a fare gli esami, ma al momento per fortuna non ci sono».

Intanto l’Iss ha precisato proprio ieri che non c’è nessuna maggiore trasmissibilità nella popolazione giovanile della variante inglese. In un aggiornamento delle Faq sulle varianti, l’Istituto Superiore di Sanità fa sapere che «fino a questo momento le varianti più preoccupanti non sembrano causare sintomi più gravi in nessuna fascia di età. La malattia si presenta con le stesse caratteristiche e i sintomi sono gli stessi di tutte le altre varianti del virus».

L’istituto Superiore di Sanità precisa che «in termini di trasmissibilità la variante inglese manifesta un aumento per tutte le fasce di età, compresi i bambini. Ci sono ancora molti studi in corso, ma al momento non sembra che la variante inglese abbia come target specifico i bambini, non li infetta in maniera particolare rispetto agli altri. Per quanto riguarda le altre varianti i dati non sono ancora sufficienti a formulare ipotesi».

Giuseppe Pezzanesi, sindaco di Tolentino

Il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi nell’attesa degli esiti dello screening che si chiude oggi e che sta interessando gli ultimi alunni della scuola dell’infanzia Rodari, dopo aver coinvolto gli studenti di tutto l’Istituto Lucatelli e del King, fa sapere che «ad oggi risultano tre casi, ma se dai tamponi dovesse emergere una situazione preoccupante è chiaro che dovremo mettere in atto iniziative drastiche». Al vaglio del primo cittadino c’è anche l’ipotesi di «chiusura delle scuole, in modo da evitare il contatto tra i ragazzi, ma questo è l’ultimo degli atti che si può fare perché prima di parlare di qualsiasi iniziativa abbiamo già messo in dad tutta la Lucatelli e i licei fino al 15 febbraio». Ad essere testati nel comune maceratese sono 1.800 studenti circa.

Il sindaco invita ad evitare ogni allarmismo perché, come spiega, le persone «sono molto provate già con il covid “normale” e se vengono raccontate “storie metropolitane” sulla variante inglese, non contribuiamo al benessere della nostra società, evitiamo di fantasticare finché non ci sono i dati» dello screening. Inoltre richiama i cittadini al rispetto delle regole: «Vedo ancora un pò di distrazione nel non indossare mascherina e negli assembramenti – osserva – : le persone devono capire che se non rispettano le misure previste portano danno alla società civile, oltre che a se stessi».

Mauro Romoli, sindaco di Pollenza

Non valuta la chiusura delle scuole, il sindaco di Pollenza, Mauro Romoli, che spiega che gli studenti della scuola media Vincenzo Monti, dove è stato registrato un caso positivo, un ulteriore individuato va a scuola a Tolentino, «frequentano le lezioni in plessi diversi per lavori di adeguamento sismico della scuola, per questo le classi non si sono incontrate». Attualmente a Pollenza sono 2 le classi in quarantena, ma a finire in dad, didattica a distanza, sono state complessivamente 9 classi, non per contagi, ma «per carenza di docenti» dal momento che sono in quarantena anche 14 insegnanti. L′attività di screening a Pollenza ha interessato 84 studenti circa, appartenenti a 4 classi, è in corso invece quella sui docenti che si chiuderà oggi.

Roberto Ascani, sindaco di Castelfidardo

All′Istituto Soprani di Castelfidardo, le lezioni sono state sospese fino al 21 febbraio dopo i 3 casi di variante inglese emersi alla scuola dell′infanzia Rodari, un provvedimento che il sindaco Ascani ha confermato lasciando ancora in presenza le lezioni all’Istituto Mazzini. «Sono 226 i positivi (al covid-19 ndr.) sul territorio, un aumento di casi spinto dal focolaio di variante inglese sviluppatosi nei plessi Rodari e Cialdini per tracciare il quale è stato organizzato lo screening scolastico. In attesa degli esiti è importante essere il più prudenti per evitare una diffusione ulteriore» fa sapere il primo cittadino.

«Mi auguro che tutte le famiglie comprendano l’importanza di questo momento ed evitino il più possibile momenti di socializzazione, sportiva o culturale – afferma -. Il numero di under 14 contagiati è passato da 31 unità a 46, in prevalenza asintomatici, per cui è molto importante circoscrivere le situazioni che generano contatti e potenziale propagazione del virus. Fra i casi ci sono 2 insegnanti che sono ricoverate e a loro rivolgo il mio più forte augurio di pronta guarigione».

Intanto per le giornate di domani e venerdì (11 e 12 febbraio), sono stati programmati i tamponi molecolari per lo screening degli studenti e degli insegnanti che si terranno alla scuola primaria Cialdini con la modalità drive, presso il Piazzale Olimpia. «Per le Sant’Anna – conclude – mi auguro possa arrivare in queste ore l’esclusione di casi positivi legati alla variante inglese che consentano di riprendere le lezioni in presenza».

In Italia la variante inglese si sta diffondendo e oltre ai casi rilevati nelle Marche e in Umbria, altri sono stati registrati anche in Liguria, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Toscana, Abruzzo e Sicilia.

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