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Covid e nuove abitudini, Federconsumatori contro l’online: «Fare la spesa nei negozi sotto casa»

L'associazione commenta il report di bankitalia che assegna alle Marche il primato di regione più colpita dalla crisi innescata dal lockdown, frenando i consumi tradizionali in favore del commercio in rete

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ANCONA – «Le persone dopo la pandemia hanno iniziato a fare acquisti in maniera diversa, orientandosi soprattutto sul canale online, e questo ha avuto un impatto forte sul commercio tradizionale, accentuando la crisi innescata dal lockdown». La presidente regionale di Federconsumatori, Patrizia Massaccesi, commenta così il report di Bankitalia che nell’aggiornamento congiunturale ha assegnato alle Marche il primato di regione italiana più colpita dalla crisi economica scaturita dalla pandemia di covid-19.

Dalla fotografia scattata da Banca d’Italia emerge che la crisi ha provocato un peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie e questo ha provocato una flessione dei consumi. Inoltre i tre mesi di lockdown (marzo-maggio) hanno cambiato le abitudini di vita e di lavoro, rendendoci consumatori sempre più digitali. Una novità che ha fatto crollare i consumi del commercio “tradizionale” e ha portato invece in alto l’online.

Secondo l’ultimo report dell’Istat (riferito a settembre 2020) in Italia le flessioni più marcate nel commercio al dettaglio si evidenziano per calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-8,7%), giochi, giocattoli, sport e campeggio (-7,2%) e cartoleria, libri, giornali e riviste (-7,1%). Il commercio elettronico è in sostenuto aumento e segna un +24,9%.

Il timore del contagio spinge sempre di più a comprare sulle piattaforme web e questo frena l’economia del territorio, già gravata dalle chiusure. Oltre alla maggiore propensione al commercio online c’è anche un complessivo quadro di incertezza legato all’evoluzione della pandemia che non aiuta di certo.

Federconsumatori lancia l’allarme sulla situazione di crisi vissuta dal commercio “tradizionale”: «È necessario salvaguardare il tessuto produttivo economico del territorio, che crea occupazione e che rischia di finire destrutturato dai grandi colossi del commercio online – spiega la presidente di Federconsumatori – . Bisogna tornare a fare la spesa nei negozi sotto casa per tutelare le piccole aziende del territorio, che sono un tesoro delle Marche, ma anche per mantenere i livelli occupazionali».

Il rischio, secondo l’associazione dei consumatori è quello di «costringere alla chiusura tante piccole aziende, senza pensare che in queste lavorano i nostri familiari. I piccoli negozi non riescono ad essere competitivi come l’online, perché devono pagare gli affitti dei locali e i dipendenti, serve un intervento dello Stato, ma anche il buon senso delle persone, perché poi se si perdono posti di lavoro non ci possiamo lamentare».

Federconsumatori infine evidenzia come parallelamente alla crescita del commercio online «crescono in maniera esponenziale anche i reclami legati a merce che non arriva o non conforme a quella ordinata, insomma ci sono più truffe», conclude Patrizia Massaccesi.

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