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Corridonia, Benny nel paese delle meraviglie Lego – VIDEO

Un affascinante viaggio alla scoperta del Museo Lego di Beniamino Fermani, collezionista, situato in uno spazio di 180 metri quadrati, tra pezzi originali, fantastici mondi immaginari e moc portate anche in Danimarca

Beniamino Fermani mentre mostra il mosaico dei desideri Lego nel suo Museo

CORRIDONIA – Sono il primo amore di tanti bambini, i mattoncini colorati più famosi del mondo e per lui, Beniamino Fermani, “Benny”, che di hobby fa il collezionista, oggi i Lego rappresentano il suo Paese delle Meraviglie. Un minimondo ultracolorato dove tutto è possibile e dove la fantasia spazia ben oltre una piattaforma. Siamo andati a incontrarlo e a visitare il suo museo privato di set Lego, un luogo magico nel cuore di Corridonia (Mc) dove 700 set tra originali, storici e moc (costruzioni senza progetto) raccontano di una passione iniziata da piccolo e coltivata per decenni.

Beniamino Fermani, che nel mondo del collezionismo è conosciuto come Benny Wonderland, si appassiona ai famosi mattoncini Lego in tenera età e alimenta questa grande passione nel corso degli anni, dei decenni, tanto che oggi tutti quei set e quelle minifigure sono i protagonisti di un vero e proprio museo allestito in uno spazio di 180 metri quadrati.
«Il mio primo Lego sono state le macchinine in plastica con le ruote di ferro degli anni ’60 – racconta Beniamino Fermani –, le prime scatoline che mi hanno regalato, poi sono arrivati i veri e propri mattoncini. In particolare, un camion con una piccola gru e io tutto il giorno stavo lì a giocare con le macchinine e quel camioncino Lego. Ho sempre avuto il pallino del museo, perché non riuscivo a vedere tutte le costruzioni, erano sparse tra casa e garage. Sono stato un accumulatore seriale di giocattoli antichi e Lego, per cui mi serviva uno spazio più grande, allora ho comprato questo locale dove ho allestito questo museo».

Oltre settecento set (catalogati per scatole, anno e numero di set) e 7.000 minifigure, a completamento dei vari set, collezionabili che sono serie di minifigure che la Lego lancia sul mercato… insomma un mondo vero e proprio di set originali, pezzi storici, costruzioni vintage che oggi hanno un prezzo di mercato in ascesa, un po’ come l’oro. E poi le creazioni originali, realizzate su progetto, che gli sono valse la partecipazione a esposizioni mondiali come il Luna Park da 85 mila pezzi, 14 giostre in movimento e 800 minifigure, costruito in un anno e mezzo, o la Fabbrica dei giocattoli di Babbo Natale, 65 mila pezzi. E dietro ogni creazione, tante storie.

La moc del Luna Park Lego ideato e realizzato da Beniamino Fermani

«I set attuali sono bellissimi, sembrano riproduzioni vere – continua – ma mi affascinano molto i set anni ’60 con i pezzi squadrati, che costruendoli dovevi immaginare che fossero camion, o palazzi…». Ad accogliere nel museo il “Poco’ Park”, una moc, cioè una creazione originale. «L’ho portato in Danimarca a un’esposizione mondiale e in quell’occasione il titolare della Lego, che è un gran signore, mi ha autografato il set. Si tratta di una gigante idea di luna park dedicata a mio nipote, che era nato da poco quando lo stavo costruendo. All’ingresso del Luna Park ci sono delle mattonelle autografate dal titolare della Lego».

Particolare dell’autografo del titolare della Lego

Tanta pazienza, costanza nel restare fedele al suo sogno di rendere visibili a tutti gli appassionati del mattoncino le sue creazioni, e un mare di fantasia. Sono caratteristiche che accompagnano Benny nella realizzazione del suo Museo, che conta i più disparati set: dalle riproduzioni dei monumenti simbolo delle città del mondo, al sottomarino giallo dei Beatles, e poi un omaggio al popolare robot Voltron, gli shuttle, la linea pirati con meravigliosi galeoni, fino ai set medievali con i castelli e le fortezze, le astronavi di Star Wars, Ninjago e il castello incantato della Disney… c’è da perderci la testa in un mondo così bello in cui passione fa rima con desiderio. E a proposito di desideri, ecco una di quelle storie che si incrociano nel minimondo delle minifigure: alle spalle della scrivania del “capo”, nell’anticamera del museo, appeso al muro, c’è un grande quadro con migliaia di piccole piastrelle colorate con delle scritte sopra dalla grafia incerta. Solo poi, scopriamo che si tratta di un mosaico dei desideri.

La minifigura della dirigente Lego Line Ann con accanto il suo desiderio: “love”.

«Durante un’esposizione sempre in Danimarca accanto alla grande moc del Laboratorio dei giocattoli di Babbo Natale, avevo messo un albero Lego con uno scivolo che terminava in una vaschetta: una mia idea per coinvolgere chi veniva a vedere il mio stand. Ho detto a tutti di scrivere sulle piccole piastrelle colorate un desiderio per Natale – conclude Beniamino Fermani – e di lasciar scivolare il desiderio fin dentro la vaschetta. Alla fine ce n’erano tantissimi, tanto che ho pensato di racchiuderli in una specie di puzzle o mosaico, a cui hanno partecipato anche i dirigenti della Lego: una dirigente (rappresentata, come sono soliti fare i dirigenti Lego, con una minifigura dai tratti somatici simili e sulla schiena la mail e il numero di telefono) ha chiesto a Babbo Natale “love”, l’amore, mentre un altro dirigente una vettura tedesca. I bambini sono stati grandiosi, con i più disparati desideri… li ho raccolti tutti e tenuti come ricordo. È bello essere stato il loro messaggero di Babbo Natale per un giorno».

Il Museo Lego di Benny è visitabile gratuitamente a curiosi e appassionati prenotando al numero 339.6054948.

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