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Coronavirus, Unione Regionale Forense: «No all’accaparramento di clientela»

L'associazione mette in guardia gli avvocati dopo che nei giorni scorsi erano apparse in rete pubblicità su offerte di consulenze legali per danni sanitari legati all'emergenza sanitaria

ANCONA – Dopo la dura presa di posizione dell’Ordine degli avvocati della provincia di Ancona contro le pubblicità apparse in rete su offerte di consulenze legali per danni sanitari legati all’emergenza Coronavirus, ora ad intervenire sulla questione è l’Unione Regionale Forense delle Marche che esprime un secco no all’accaparramento di clientela. In una delibera, invita «tutti i colleghi a desistere da tali comportamenti, che sono lesivi dei più elementari concetti del codice deontologico» e annuncia che i Consigli dell’Ordine vigileranno sulla condotta degli iscritti.

Insomma è pugno duro da parte dell’Unione Regionale Forense delle Marche che stigmatizza questi comportamenti definendoli gravi «perché si rivolgono a soggetti già gravemente provati dalla situazione di emergenza epidemiologica per aver perso i loro cari» e anche perché causano «preoccupazioni nella classe medica e nel personale sanitario» dal momento che «non viene compreso che stanno combattendo una vera e propria guerra».

Il Presidente dell’Unione Regionale Forense delle Marche Francesca Palma ha espresso a nome di tutti gli Avvocati delle Marche «profonda gratitudine» per medici, infermieri, personale ausiliario, volontariato e per tutti gli operatori sanitari che stanno lavorando in prima linea contro il Covid 19, «mettendo in pericolo anche la loro vita, essendo costretti ad operare in regime di assoluta e continua emergenza». «Il numero dei medici e del personale sanitario, che ha perduto la vita per eseguire il mandato professionale – conclude l’avvocato Palma – , testimonia la loro generosità nell’operare e la difficoltà di curare una malattia sconosciuta e particolarmente aggressiva nelle modalità di diffusione».

Una condanna, quella dell’Unione Regionale Forense delle Marche, apprezzata dal Nursind di Ancona che per voce della segretaria Elsa Frogioni sottolinea il «momento molto difficile» che sta vivendo la categoria degli infermieri. «Non è semplice portare la croce,  quando non è possibile  contrastare la malattia e la morte – osserva – . Una sfida quotidiana che noi sanitari onoriamo sempre con il massimo rispetto della vita delle persone». E conclude dicendo: «Eravamo certi della vicinanza dei professionisti avvocati».

Anche la politica non sta a guardare e il consigliere regionale di Articolo Uno, Gianluca Busilacchi che chiede al governo di valutare «una norma di urgenza che preveda la non perseguibilità del personale sanitario durante la fase di straordinarietà epidemica».
«In un momento come quello attuale – prosegue – , a cui il paese e il mondo non erano preparati, il personale e il sistema sanitario vanno ringraziati e tutelati e non possono nel modo più assoluto essere messi sul banco degli imputati. Inoltre il rischio sistemico è che, se queste operazioni si diffondessero, anche a causa non solo della comprensibile emotività dei familiari delle vittime, ma di colpevoli operazioni di sciacallaggio premeditato, il sistema si troverebbe a forte rischio sul piano della sua sostenibilità finanziaria».

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