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Coronavirus, nessun caso nelle Marche: le precauzioni da seguire

Non ci sono casi di positività, né valutazioni diagnostiche in corso. Il presidente Ceriscioli rassicura, ma invita a tenere alta la guardia. Ecco le misure di prevenzione e quando un caso è davvero sospetto

dottori, ospedale
Foto di StockSnap da Pixabay

«Confermiamo che nella nostra regione al momento non ci sono casi di positività, tutti i tamponi fatti sono risultati negativi, ma questo non ci esime dal tenere altissima la guardia». Queste le parole del presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, che questa mattina ha fatto il punto della situazione sul fronte Coronavirus.

E ancora: «Non bisogna fare inutile allarmismo ma neanche sottovalutare un problema importante».

Ieri in tarda serata il Consiglio dei Ministri ha emanato nuove linee guida sulla gestione del problema del Coronavirus, alla luce dei nuovi contagi verificatisi nel nostro Paese, soprattutto in Nord Italia.
Ceriscioli dice: «Grazie alle linee guida si rafforza sempre di più tutta quella attività di prevenzione e di attenzione che permette da una parte di non essere contagiati e dall’altra di evitare che, soprattutto gli operatori sanitari, possano correre dei rischi. Si ribadisce che occorre limitare gli spostamenti, evitare i luoghi affollati, fare attività di prevenzione secondo le indicazioni già diffuse dall’Istituto superiore di Sanità e dal Ministero della Salute».

Ecco le misure di prevenzione consigliate dal Ministero della Salute:

  • Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol per eliminare il virus dalle mani.
  • Mantenere una certa distanza – almeno un metro – dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso col respiro a distanza ravvicinata.
  • Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani se si ha febbre, tosse o difficoltà respiratorie e si è tornati di recente da un viaggio in Cina o si è stati in stretto contatto con una persona ritornata dalla Cina e affetta da malattia respiratoria.  
  • Nel caso di febbre, tosse o difficoltà respiratorie e viaggio recente in Cina o stretto contatto con una persona ritornata dalla Cina e affetta da malattia respiratoria, segnalarlo al numero gratuito 1500, istituito dal Ministero della salute.
    Se si hanno sintomi lievi e non si è stati recentemente in Cina, rimanere a casa fino alla risoluzione dei sintomi applicando le misure di igiene, che comprendono l’igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani).

Ceriscioli afferma: «Crediamo sia importante, mano a mano, aggiornare e diffondere queste informazioni proprio perché ognuno possa essere messo in condizione di dare un proprio contributo. È evidente che la partita non la gioca nessuno da solo ma bisogna che tutti quanti, nelle proprie responsabilità, nei propri compiti, nei propri comportamenti, diano una mano. Come Regione, come Servizio Sanitario, come Gores, che è la struttura che si è attivata per seguire l’emergenza, non mancheremo mai di informare, di dare tutte le indicazioni. Per fare al meglio la nostra parte, chiedo a tutti quanti di fare la loro».

Al momento nelle Marche non ci sono casi sospetti, né valutazioni diagnostiche in corso.
C’è preoccupazione da parte dei cittadini marchigiani che abbiano soggiornato nelle zone nelle quali sono stati registrati casi.

La Regione Marche ribadisce quanto stabilito dal Ministero della Salute con le ultime disposizioni: è un caso sospetto chi abbia un’infezione respiratoria acuta (febbre, tosse, difficoltà a respirare) ma questo non basta.

Perché una persona sia considerata caso sospetto, e dunque meritevole di approfondimenti, è fondamentale che ci sia una di queste tre condizioni:

  • abbia soggiornato o abbia viaggiato in Cina negli ultimi 14 giorni;
  • abbia avuto contatti stretti con un caso confermato di Coronavirus;
  • abbia lavorato o frequentato una struttura sanitaria dove sono stati ricoverati pazienti con infezione da Coronavirus.

Si ribadisce che i cittadini che hanno dubbi rispetto al loro stato di salute non devono recarsi in ospedale, né negli studi dei loro medici, ma devono contattare telefonicamente il numero nazionale 1500 o telefonare ai medici di medicina generale o, durante gli orari in cui non c’è la reperibilità, la guardia medica, che fornirà le indicazioni in base alle singole situazioni.

Il Ministero dell’Istruzione ha informato che, in attesa dell’adozione formale dell’ordinanza prevista dal decreto approvato in Consiglio dei Ministri, per motivi precauzionali, i viaggi di istruzione vanno comunque sospesi a partire già da oggi.

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