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Coronavirus e fake news, il caso Rai del Tg Leonardo

Facciamo luce sulle controversie che hanno coinvolto il Covid-19 e le televisioni, partendo da un servizio del Tg Leonardo del 2015, in cui si parlava di un super virus polmonare creato dai cinesi, fino ad arrivare ad oggi...

Un nuovo video riaccende la polemica dopo quella esplosa pochi giorni fa riguardo al servizio trasmesso da Leonardo. Il tg della scienza e dell’ambiente della Rai, nel 16 novembre 2015 parlava di un super-virus polmonare Coronavirus creato dai cinesi con pipistrelli e topi, pericolosissimo per l’uomo, con annesse preoccupazioni della comunità scientifica internazionale.

LA SMENTITA DEGLI SCIENZIATI
Dopo la massiccia diffusione sui social del servizio di Leonardo del 2015, con il sospetto che quel Coronavirus da laboratorio possa essere quello che ora è il nostro incubo quotidiano, sono seguite immediate le smentite di scienziati ed esperti del settore. «L’ultima scemenza è la derivazione del Coronavirus da un esperimento di laboratorio. Tranquilli; è naturale al 100%, purtroppo». Lo afferma il virologo Roberto Burioni (qui l’articolo del 17 marzo su Nature Medicine, nel quale è scritto che le analisi eseguite mostrano chiaramente che il virus non è costruito in laboratorio).

Il direttore della testata regionale Rai, Alessandro Casarin, ha spiegato all’Ansa: «Proprio tre giorni fa la stessa rivista ha chiarito che il virus di cui parla il servizio, creato in laboratorio, non ha alcuna relazione con il virus naturale Covid-19».

«Il Covid-19 è un virus che deriva dal serbatoio selvatico. Non sappiamo ancora quante specie animali abbia colpito prima di arrivare all’uomo. Vorrei dire ai complottisti che il codice a barre, la sequenza, di quel virus di cui si parla nel TgrLeonardo, è parte integrante della pubblicazione». Lo ha detto al Tg1 delle 20 la virologa Ilaria Capua che dirige l’One Health Center of Excellence, all’Università della Florida. Tg Leonardo nel 2015 parlava di un pericoloso supervirus creato in Cina. «Quindi – ha detto Capua al Tg1 -, se il Covid-19 fosse stato vicino a quel virus lì, lo avremmo saputo subito il giorno dopo».

«Dobbiamo studiare seriamente un’iniziativa istituzionale, forse anche un meccanismo sanzionatorio più efficace per evitare il diffondersi delle fake news. Sono convinto che queste vadano combattute con forza, intervenendo a vari livelli»: lo afferma il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella, rispondendo, in un‘intervista a Articolo 21, ad alcune domande sulla diffusione delle fake news nel corso dell’emergenza legata al Coronavirus.

IL NUOVO VIDEO DEL TG LEONARDO
Ma in Rete qualcuno ha segnalato un nuovo video di Leonardo, questa volta molto più recente, e si riaccende la polemica: si tratta dell’edizione del 17 febbraio 2020 che in apertura titola: «Il nuovo coronavirus sfuggito dal laboratorio di massima sicurezza di Wuhan sempre più probabile». Questa volta nessuna reazione, almeno per ora, da parte degli scienziati e dei vertici della Rai. (Clicca qui per il servizio completo)

«Quella che era stata ritenuta una teoria fantascientifica sembra sempre più attendibile – esordisce il servizio –: il nuovo coronavirus sarebbe sfuggito da un laboratorio di Wuhan». E ancora: «Soltanto 300 metri più in là rispetto al mercato del pesce di Wuhan, indicato come origine dell’epidemia Covid-19, c’è il centro di Wuhan per il controllo e la prevenzione delle malattie. E qui, in alcuni laboratori vengono tenuti animali infetti proprio per studiarne le malattie».

Poi il servizio azzarda qualche ipotesi su come il virus sia stato trasferito dall’animale all’uomo: «Tra questi animali infetti anche 600 pipistrelli. Lo affermano due biologi della South China University of Technology, in un rapporto nel quale si descrive come uno dei ricercatori sia stato attaccato da uno di questi pipistrelli, venendo a contatto con sangue e urina dell’animale e che, proprio per questo, il ricercatore si era messo in quarantena volontaria per due settimane dopo l’incidente». E l’ipotesi lanciata dal servizio è diretta: «Potrebbe essere il punto di partenza dell’epidemia? Difficile dirlo con certezza, anche se, cartina alla mano, l’ipotesi non sembra troppo fantasiosa. Il Centro di controllo e Prevenzione delle malattie è vicino allo Union Hospital, dove sono state registrate le prime infezioni tra i medici».

Il punto focale del passaggio del virus all’essere umano, dunque, viene spostato dal mercato del pesce a questo laboratorio: «Il rapporto spiega come il coronavirus trovato sull’uomo sarebbe geneticamente quasi identico a quello trovato su un particolare pipistrello. Al mercato del pesce di Wuhan si vendevano anche animali vivi ma non pipistrelli, per trovarli bisogna spostarsi di quasi 1000 km. Inoltre a Wuhan è presente l’unico laboratorio di massima sicurezza di tutta la Cina, a pochi chilometri dal centro. Ed è l’unico laboratorio attrezzato per lavorare con pericolosi agenti patogeni».

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