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Coronavirus, Conte: «Il motore del Paese deve avviarsi con un programma ben strutturato»

Il presidente del Consiglio dei ministri nell'informativa al Senato ha illustrato i 5 punti cardine della strategia elaborata dal Governo per l'uscita dall'emergenza sanitaria

Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte

ANCONA – Dispositivi di protezione, rafforzamento delle reti sanitarie del territorio, Covid-hospital, uso corretto dei test, mappatura dei contatti sospetti e teleassistenza. Sono questi i 5 punti cardine della strategia elaborata dal Governo per uscire dall’epidemia di coronavirus. A parlarne nel pomeriggio in Senato, nel corso di una informativa, è stato il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte che ha illustrato i dettagli della risposta studiata dal Governo per far uscire il Paese dall’emergenza sanitaria in cui è piombato in seguito all’epidemia.

Il premier ha spiegato che il Governo è al lavoro per la fase due, per elaborare «un programma di progressive riaperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio». Conte in un post su Facebook lanciato in mattinata, aveva già annunciato che a partite dal 4 maggio si prevede di poter iniziare con le riaperture, ma il programma sarà illustrato entro fine settimana.
«Il motore del Paese deve avviarsi, ma sulla base di un programma ben strutturato» ha precisato.

Intanto sarà cruciale secondo Conte «mantenere e far rispettare il distanziamento sociale, promuovere l’utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non saranno disponibili una terapia e un vaccino». In vista del confronto decisivo con il Consiglio europeo sul pacchetto di misure economiche delineato dall’Eurogruppo e sulla cosiddetta fase due, quella della ripartenza di attività produttive e imprese paralizzate per il lockdown, Conte ha spiegato che il Governo punterà sul rafforzamento delle reti sanitarie territoriali «come arma principale per combattere il virus». «Il Governo ha detto il premier – sta lavorando perché siano rafforzati tutti i servizi di prevenzione e sta sollecitando una rinnovata integrazione tra le politiche sanitarie e quelle sociali con particolare attenzione a case di cura e residenze sanitarie assistenziali dove si è verificata purtroppo un’esplosione incontrollata dei contagi specialmente in alcune aree del Paese». 

Ma in previsione c’è anche di intensificare sul territorio la presenza di Covid-Hospital come strumento fondamentale per la gestione ospedaliera dei pazienti, inoltre via libera anche ai test sia sierologici che tamponi, che secondo Conte sono «l’unico strumento certo di identificazione del virus».

Ad essere rafforzata sarà anche la strategia di mappatura dei contatti sospetti e di teleassistenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie. L’individuazione dei contatti dei positivi e il loro isolamento, infatti, secondo il premier «sono cruciali per evitare che singoli contagiati possano determinare nuovi focolai». Parlando dell’App Immuni, che tante polemiche ha sollevato sul fronte della privacy, Conte ha chiarito che «l’applicazione sarà offerta su base volontaria, non obbligatoria, faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà limitazioni di movimenti o altri pregiudizi». 

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