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Coronavirus e animali, il veterinario: «Cani e gatti non sono veicoli di contagio»

Intervista al dott. David Blasetti della Clinica Veterinaria San Biagio a Osimo. Con lui "smascheriamo" le fake news riguardo la trasmissione del virus da parte dei nostri amici a quattro zampe

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OSIMO – In questo periodo “surreale” che stiamo vivendo, paura e ansia vengono alimentate dalle fake news, come quelle che riguardano gli animali domestici. Nel marasma di notizie che ogni giorno inondano i social, è difficile distinguere che cosa è vero e che cosa è falso.
È di poche settimane fa l’ormai smascherata bufala, di dover pulire le zampe dei cani con la candeggina una volta rientrati a casa dalla passeggiata. C’è poi una domanda che aleggia nell’aria da inizio pandemia: esiste una correlazione tra Coronavirus e i nostri amici a quattro zampe? A risponderci è il dott. David Blasetti, veterinario della Clinica Veterinaria San Biagio a Osimo.

Dott. David Blasetti, veterinario

Dott. Blasetti cerchiamo di fare chiarezza. Cani e gatti posso veicolare il Coronavirus?
«Fin da subito i vari decreti hanno specificato in maniera molto chiara che cani e gatti non sono veicoli di contagio. Il virus appartiene alla famiglia delle Coronaviridae e, come ogni famiglia di virus, è specie specifico, cioè è tipico di quella specie. Il nuovo Coronavirus identificato nell’uomo (SARS-CoV-2, ndr) provoca la malattia respiratoria Covid-19 e non c’è pericolo che cani e gatti contagino i padroni».

Però è possibile che gli animali domestici contraggano il virus e si ammalino? Finora sono stati registrati quattro casi: due cani e un gatto ad Hong Kong e un gatto in Belgio…
«Il corredo recettoriale di questi animali, cioè la potenziale capacità di accoglienza del Covid-19, è simile a quello dell’uomo per questo non si esclude la possibilità che, tra mesi o forse anni, si possano avere casi di cani e gatti ammalati. I virus infatti sono entità che possono subire delle evoluzioni in quanto altro non sono che una catena di RNA. I casi di cani e gatti che hanno contratto il Covid-19 sono isolati. Si trovavano in case con persone infette e sono stati sottoposti ad altissima carica virale. Per il momento non c’è pericolo per i nostri animali domestici ma poiché è ipotizzabile che l’infezione possa evolvere nel tempo, si stanno facendo grandi investimenti in ricerca per trovare un vaccino adatto a loro. Ribadisco che cani e gatti non possono trasmettere la malattia all’uomo, affinché ciò avvenga deve esserci un’evoluzione del virus».

Quali bufale su Coronavirus e animali ha sentito in queste settimane?
«Quello che spesso sentiamo è frutto del panico sociale di questi giorni. Un esempio è che i cani possano essere veicolo del virus ma, come già detto, non possono trasmettere il contagio. Va chiarito anche che sull’asfalto non esistono virus vivi quindi è inutile disinfettare i piedini del cane con la varechina al rientro dalla passeggiata. È come se sterilizzassimo le gomme della macchina. Il nostro problema sono le mani, toccare qualcuno che è infetto oppure superfici contaminate».

Alla luce delle bufale che circolano in rete, in clinica avete ricevuto chiamate di persone preoccupate che il cane potesse avere il Coronavirus?
«Solo i primi giorni abbiamo ricevuto una chiamata. Questa situazione di incertezza e ansia diffusa si riversa anche nei confronti di ciò che è più caro, come cani e gatti. In questo periodo capita che le persone ci chiamino preoccupate per i loro animali. Cerchiamo di tranquillizzarle e di chiarire il problema telefonicamente in quanto accettiamo in clinica solo le urgenze. Ci siamo organizzati con dei turni e riceviamo solo su appuntamento. I proprietari ci raccontano la storia dell’animale per telefono, se è necessario lo portano in clinica e, mentre lo visitiamo, attendono fuori in giardino oppure in sala d’aspetto dove può attendere solo una persona».

dott. David Blasetti, veterinario
Blasetti della Clinica Veterinaria San Biagio

Siamo chiusi in casa da settimane e di conseguenza anche i cani passano meno tempo all’aria aperta. Che cosa comporta per loro questa situazione?
«Ci sono conseguenze negli umori e diminuisce il livello di attività che fa bene non solo all’animale ma anche ai padroni. Già prima eravamo sedentari, ora lo siamo ancora di più. Ho notato che in questo periodo il mio cane è molto annoiato, si sta impigrendo e ha meno entusiasmo quando lo porto fuori. I cani si stanno abituando all’ozio, proprio come noi».

Che cosa si può fare quindi per rendere attivo il cane in casa?
«Si potrebbe inventare un gioco, un’attività che faccia bene sia al padrone che all’animale. Qualcosa di nuovo che potrebbe stupire il cane o il gatto, fare bene all’umore e scaricare lo stress».

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