Attualità

Corinaldo, il primo “borgo dedicato alla donna”

Una volta terminati i lavori il palazzo del’ex-Hotel Giglio ritroverà un ruolo che lo collocherà al centro della cultura civile e religiosa. Una parte dell'ex convento dei padri agostiniani accoglierà il Centro Studi sulla Donna

Il chiostro dell'ex convento dei padri Agostiniani a Corinaldo

CORINALDO – «Faremo di Corinaldo il primo Borgo dedicato alla Donna», così Matteo Principi, il sindaco del “paese più bello del mondo”, comincia la sua descrizione del progetto che parte dalla ristrutturazione dell’ex Hotel Giglio.

L’edificio è di propietà del Comune, originariamente è nato come Convento dei padri Agostiniani, successivamente è stato una scuola, ed infine un albergo che è stato chiuso per problemi strutturali.

«Per predisporre il progetto edilizio e di utilizzo, simo partiti dai valori presenti nella storia di Corinaldo, la bellezza del Borgo le sue caratteristiche culturali e la figura di Santa Maria Goretti. con la realizzazione di un focus specifico proprio sul tema della violenza sulla donna», spiega l’amministratore che ha annunciato la sua candidatura per il secondo mandato. Un progetto che unisce il recupero architettonico di un edificio storico situato nel cuore di Corinaldo quale l’ex convento degli Agostiniani ad una politica di accoglienza turistica e di valorizzazione della figura di Santa Maria Goretti. Sarà anche un centro di documentazione sulle forme di violenza che colpiscono prevalentemente le donne, prendendo ispirazione dalla vicenda di Marietta.

«Partendo dalla esperienza di una donna che ha subito violenza, il secondo piano dell’edificio che si trova in centro proprio davanti al Municipio, sarà adibito a Centro studi sulla donna, con la creazione di una sala congressi, con annesse sala lettura e sala riunioni; una zona ufficio; un info-point ed un internet-point». Nello stesso piano uno spazio adeguato sarà utilizato anche per ampliare e rendere più fruibile la Biblioteca comunale. Il primo piano e il terzo verrano destinati interamente a struttura alberghiera con oltre venti camere, la dimensione giusta per poter ospitare un intero autobus turistico», spiega Principi. «I finaniamenti provengono per circa 700mila euro dalla Regione Marche a cui si è aggiunto un finanziamento di 600mila euro dalle casse comunali.

«La prima cosa da fare – racconta il sindaco di Corinaldo – era il rifacimento del tetto che è già stato completato. Ora rimangono da finire l’adeguamento del sistema elettrico ed antincendio, e parte dell’impianto idraulico. Entro giugno o luglio si dovrebbero concludere i lavori, che consistono anche nel rifacimento degli infisissi interni ed esterni: insieme al nuovo impianto di condizionamento aumenterenno il comfort della struttura ricettiva, il suo isolamento e l’efficienza energetica.

La destinazione d’uso del piano terra rimarrà quella attuale con il bel chiostro desinato a banchetti o spettacoli, per il quali verranno anche messi dei nuovi accorgimenti anti piccioni».

I lavori, sono stai assegnati tramite un’apposita gara d’appalto alla ditta EdilGenga, e quando saranno finiti il palazzo del’ex-Hotel Giglio ritroverà un ruolo che lo collocherà al centro della cultura civile e religiosa, come è già successo altre volte nella sua storia.

Il progetto ora sta prendendo concretamente vita, ha visto un percorso di lavoro condiviso tra più soggetti: Comune di Corinaldo, Regione Marche, Parrocchia di Corinaldo e Santuario di Santa Maria Goretti, Diocesi di Senigallia, Fondazione Caritas, cooperativa Undicesima Ora e Ufficio Nazionale turismo, sport e tempo libero della Cei.

«A gestire la nuova struttura, che manterrà sempre anche la sua funzione ricettiva, sarà la cooperativa Undicesimaora che metterà al servizio del progetto anche la sua agenzia di incoming ‘Terre Erranti’», conlude Matteo Principi.

Monsignor Giuseppe Bartera, rettore del Santuario e parroco di Corinaldo, nello spiegarci l’essenza del progetto, sottolinea l’attualità della figura di Marietta, in un’epoca in cui sembra dimenticato il rispetto per la donna e la sua dignità: «Chiederemo a Papa Francesco che Santa Maria Goretti divenga la patrona delle donne che hanno subito violenza», disse don Giuseppe, già all’inizio dell’Anno Santo nel 2015, e che ci tiene a ricordare che: «La terra di Corinaldo e le Marche, sono una terra sacra, depositaria cioè di valori sani e forti, da conservare e far lievitare».

Ti potrebbero interessare