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Coppa del Mondo di fisarmonica, il maestro Mirco Patarini svela i retroscena

Colui che ha riportato la Coppa mondiale in Italia, a Osimo, racconta del grande evento dopo l'esibizione di ieri sera, 5 settembre. Oggi in programma a teatro il jazz con Simone Zanchini e al via i concerti nelle frazioni

Il maestro Mirco Patarini

OSIMO – Lo spoletino Mirco Patarini, fidardense d’adozione, colui che ha riportato in Italia la Coupe mondiale grazie anche alla sua veste di presidente del Comitato musica della Cia, si è avvicinato alla fisarmonica nel 1978 partecipando a numerosi concorsi e diventando, ad appena 18 anni, campione del mondo in Svizzera. La sua attività concertista spazia dal repertorio classico alla musica moderna. Ieri sera, 5 settembre, si è esibito in una magistrale ouverture della Coppa del mondo di fisarmonica a Osimo accanto al maestro Antonio Spaccarotella in un teatro “La nuova fenice” a Osimo gremito.

«Per me è un grande onore partecipare a un evento simile tornato in Italia dopo ben cinque anni e proprio qui a Osimo per la prima volta – ci racconta Patarini -. Ci sono tre punte di diamante di questa Coppa: il concerto di ieri, “opera promenade” inedita, quello di domani, giovedì 7 settembre, in stile barocco con l’inserimento della fisarmonica e venerdì 8, quattro prime assolute nello stesso concerto con cinque solisti. Sono contentissimo ma l’organizzazione di un evento del genere è molto complessa. Non abbiamo preso respiro. Un centinaio di delegati da ogni parte del mondo, 41 i membri di giuria provenienti da 23 nazioni sono solo alcuni degli attori che prendono parte alla Coppa. Sono stati accolti nelle strutture del territorio che hanno registrato il tutto esaurito in questa settimana. Visto il successo abbiamo dovuto aggiungere una terza location alla Coppa: oltre al teatro “La nuova fenice” e il teatrino Campana per le audizioni siamo anche negli spazi del convento di San Francesco per le prove, per cui ringrazio di cuore i frati che ci hanno ospitato. Osimo ha aperto tutte le porte a questo straordinario compendio di musica».

Stasera, mercoledì 6 settembre, alle 21 a ingresso libero, si esibiranno al teatro “La nuova fenice” i “Casadei secondo me”, quartetto di Simone Zanchini per un concerto a tutto jazz. La formazione è composta da Stefano Senni (contrabbasso), Zeno de Rossi (batteria), Stefano Bedetti (sax) e Simone Zanchini (fisarmonica). «In generale non mi sono mai interessati i tributi, gli omaggi, le rivisitazioni; le ho sempre trovate cosa vecchia, un po’ patetiche e legate al passato. Però quando mi è stato chiesto di fare un tributo a “Secondo Casadei” non ho potuto rifiutare. Perché Casadei rappresenta il mio passato come quello di tutti i romagnoli e non solo un passato musicale, ma di vita in senso generale. Perché se nasci in Romagna e decidi, a sette anni, di suonare la fisarmonica, Casadei diventa automaticamente una tappa obbligatoria che invade felicemente la tua vita». Zanchini è tra i più interessanti e innovativi fisarmonicisti del panorama nazionale. La sua ricerca si muove tra i confini della musica contemporanea, acustica ed elettronica, sperimentazione sonora, contaminazioni extracolte, sfociando in un personalissimo approccio alla materia improvvisativa.

Il “quartetto Zanchini”

Sempre stasera al via il primo dei tre concerti nelle frazioni: alle 19.30 nel piazzale antistante la chiesa di Campocavallo si esibirà il “Sangineto’s trio”, anche domani, giovedì 7, sempre nel piazzale antistante la chiesa ma dell’Abbadia alla stessa ora in un turbino di ethnofolk e jazz. Venerdì 8 nella chiesa di San Giovanni Battista a Passatempo invece protagonista Gustavo Almeida, talentuoso fisarmonicista dal Brasile.

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