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Controlli antidroga a Fabriano, le stoccate del collettivo studentesco Zona critica

Venerdì scorso i controlli dei carabinieri, con unità cinofile, al terminal dell’autobus di via Bellocchi/via Dante dove alcuni studenti espongono uno striscione: «I nostri tagli agli sprechi: - soldi per i controlli, + fondi all’istruzione»

FABRIANO – Venerdì scorso i controlli dei carabinieri, con unità cinofile, al terminal dell’autobus di via Bellocchi/via Dante a Fabriano. Le stoccate del collettivo studentesco “Zona critica” esponendo uno striscione nel quale vi è scritto: «I nostri tagli agli sprechi: – soldi per i controlli, + fondi all’istruzione».

E spiegano. «Abbiamo esposto il nostro dissenso dalle politiche scolastiche di smantellamento dell’istruzione pubblica e dalle sue conseguenze sugli studenti che si vedono soffocati dal continuo abuso di potere esercitato su di essi. Nell’arco di nemmeno un mese e mezzo, i controlli anti-droga al terminal di Fabriano si sono intensificati, l’operazione “scuole sicure” di Salvini non può che fallire in quanto si sa che le scuole non sono piazze di spaccio come si aspettano o meglio vogliono far credere, ma ciò non toglie che questo sistema di repressione e controllo sugli studenti stia diventando ormai abitudine all’arrivo dei pullman la mattina».

Gli studenti del collettivo studentesco voglio ricordare «a tutti e tutte che questo tipo di operazioni mira all’educazione all’obbedienza e alla tensione nell’ambito giovanile, ma soprattutto sposta l’attenzione rispetto ai veri problemi di spaccio e corruzione garantiti dalle mafie per le quali istituzioni e governo intendono nasconderne l’effettiva presenza e gravità. Come sempre ci ritroviamo avanti alla cultura della repressione, che vede come protagonisti le forze di polizia da una parte e dall’altra una fetta di società, i giovani, che oltre a non aver goduto delle opportunità dei loro padri si vede attaccata, nelle pratiche e nei discorsi “da bar” come svogliata, sballata, causa dei propri stessi mali anziché vittima della crisi e delle mire di politici in eterna campagna elettorale».

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