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Saldi, Confesercenti Marche: «Prima settimana da incubo per l’abbigliamento. Vendite giù anche del 40%»

L'associazione regionale dei commercianti ha effettuato un sondaggio nel comparto moda a pochi giorni dall'inizio delle vendite di fine stagione. Borgiani: «Momento negativo, servono misure di sostegno»

PESARO – Saldi, avvio col freno a mano per l’abbigliamento. Ecco le preoccupazioni di Confesercenti.

Appare dunque problematico l’avvio dei saldi sul territorio regionale sulla base dei dati raccolti da Confesercenti Marche tra i propri associati del settore moda e abbigliamento.

«Oltre il 62% del campione da noi intervistato – spiega Roberto Borgiani direttore regionale Confesercenti – esprime un giudizio negativo sulla prima settimana delle vendite di fine stagione, evidenziando un esordio negativo dovuto a un forte decremento delle vendite rispetto allo scorso anno che va dal 30% al 50% in meno. Questo, nonostante una percentuale di sconto iniziale che già si attesta mediamente al 30% – 35% fino a punte del 50% di sconto, già applicate da alcuni degli esercenti intervistati».

«È evidente – prosegue Borgiani – la difficoltà del comparto che, nonostante la ripartenza della cosiddetta ‘fase 2’ ed il posticipo dei saldi di un mese rispetto alla data fissata negli anni passati, paga a caro prezzo il momento particolare legato all’epidemia ed alla crisi economica. Crediamo, infatti, che ad incidere su questo avvio negativo possano essere più fattori: a partire da quello psicologico legato alla diffidenza -o comunque al timore- di entrare nei negozi o di venire a contatto con possibili assembramenti, nonostante possiamo testimoniare come da parte degli esercenti ci sia il rispetto anche scrupoloso, dei protocolli di sicurezza. L’altro fattore che pesa sulla ripartenza del settore moda è di certo la crisi economica o, comunque, l’incertezza per l’immediato futuro».

«Infine, incidono anche le differenti abitudini che si sono radicate nei cittadini dopo questi difficili mesi di lockdown: meno vacanze, meno contatti sociali e meno uscite determinano anche una minore esigenza di acquisti soprattutto per articoli che non sono di prima necessità».

«Tutti questi elementi – conclude Borgiani – concorrono a delineare una situazione che, in questo momento, incide pesantemente sul comparto moda più che su altri. Confesercenti sta già sensibilizzando sul problema i candidati alla presidenza regionale e proporremo, a inizio legislatura, misure di sostegno specifiche per il comparto, anche in vista di un autunno purtroppo ancora molto incerto sotto tanti aspetti».

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